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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questo incontro “non s’ha da fare” avevano intimato Rifondazione Comunista e il Movimento 5 Stelle a Giovanni Gaspari. “Ci appelleremo all’Agicom”, lo avevano avvertito in coro i due schieramenti politici. Ma il sindaco di San Benedetto Gaspari, incurante delle premesse, o forse tutelato dal fatto di aver interpellato anche lui l’Agicom, a pochi minuti dopo le 18 del 10 aprile, come previsto, ha iniziato l’incontro “La città che cambia volto”: gli impegni rispettati e quelli per l’ultimo anno di mandato.

“Perché abbiamo scelto il 10 aprile e non il 16? Perché è dal 16 aprile che scattano i 45 di periodo elettorale per le regionali”. Gaspari, senza entrare nel merito delle sue affermazioni, ha avuto, come spesso è successo in questi anni, la capacità dialettica (ed è solo di questa che si parla, ndr) di azzerare tutte le critiche a lui mosse, di tornare a un punto zero della questione, con il tono di chi avrebbe potuto dire da un momento all’altro una cosa tipo questa: “forza adesso inventatevi qualcos’altro”.

CIRCOLARE DELLA REGIONE – Se l’Agicom parla di 45 giorni, per la Regione Marche il periodo di rispetto elettorale sarebbe dovuto partire proprio dal 10 aprile. Si legge infatti in una circolare, regionale che “dalla data di pubblicazione sul Bur del decreto con il quale il Presidente della Giunta Regionale convoca i comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto sono in vigore le principali disposizioni della legge 22 febbraio 2000 numero 28, meglio nota come legge sulla par condicio… vige il divieto di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”. La circolare indirizzata a tutti i consiglieri regionali si riferirebbe, per la Regione, anche agli altri enti pubblici.

PER I RISULTATI C’È BISOGNO DI COESIONE – Se si potesse riassumere con una parola chiave la prima parte del discorso di Gaspari, questa sarebbe “coesione”.

“È impensabile che una persona sola possa fare tanto e bene o tanto e male – spiega il sindaco – per i risultati c’è bisogno di una coesione, di una progettualità. Ma oggi pare che non sei nessuno se non offendi nessuno su facebook o non denunci. La città non è dei social network ma di chi lavora. La quotidianità non ci concede di vedere cosa avviene nell’insieme, per comprendere le azioni che vengono fatte. Ogni azione presa a se stante non dà il senso reale di cosa si stia facendo”.

SFERZATA VERSO GLI AVVERSARI – Perché il 10 aprile? Gaspari ritorna sulla polemica dei suoi avversari politici e parla di una data scelta perché carica di significato per la città. Cita il 10 aprile del ’91, il giorno dell’incendio sul Moby Price – di cui fu vittima anche un sambenedettese, Sergio Rosetti – e il 10 aprile del ’92, giorno dell’alluvione del Tronto. “Mi hanno accusato di aver affisso dei manifesti per questo incontro e che dovremmo rimborsarli. In realtà non abbiamo affisso nulla su questo evento”. Ha annunciato anche di voler inaugurare il sottopasso di via Pasubio, dopo le elezioni regionali, “affinché non sembri una marchetta”.

SAN BENEDETTO, UNA CITTÀ DA METTERE IN SICUREZZA – “Gli interventi non si fanno in base a dove abita un politico e nemmeno perché si intercettano i soldi, ma per mettere in sicurezza la città”. Gaspari parla dei lavori sull’ Albula, e della messa in sicurezza del Paese Alto. “Il vecchio incasato pare dovesse crollare da un momento all’altro. Ora quella parte della città è in sicurezza. Certo si può discutere sui parcheggi in piazza, ma il lavoro che abbiamo fatto è stato importante.” Il sindaco poi dichiara che non c’è alcun plesso scolastico del territorio che non sia stato messo in sicurezza e aggiunge che da quanto accaduto a L’Aquila (terremoto e ragazzi morti), l’amministrazione ha imparato qualcosa. “Se hai priorità fai delle scelte sennò ti lasci trasportare. Non si governa per il consenso, si pensa al bene della comunità. Ho un solo rammarico, un dubbio, bisognerebbe avere più coraggio, c’è bisogno di avere più certezza su chi andrà a fare i lavori. Dopo che ci si è aggiudicati la gara iniziano le schermaglie che penalizzano la città”.

RACCOLTA DIFFERENZIATA – Gaspari parla con orgoglio della raccolta differenziata aumentata al 67% grazie alla quale non si pagherebbero più 100 euro a tonnellata di rifiuti conferiti in discarica. Una raccolta differenziata che per le modalità di raccolta, in realtà trova tante polemiche tra i cittadini, ma che il sindaco definisce così: “Non abbiamo ricevuto alcun beneficio sulla bolletta, ma risparmiamo circa un 800mila di euro, che abbiamo speso per nuovi posti di lavoro nell’ambito della raccolta differenziata”.
MARE E TURISMO – “Per ogni persona che critica ogni cosa ce ne sono 1000 che pensano che San Benedetto sia il paradiso”. E poi Gaspari cita il nuovo lungomare, il pennello sull’Albula e entro questa estate pare che verranno istallate nuove docce (dall’Albula a Las Vegas) per un costo di poco oltre 200 mila euro.

PRESENTAZIONE LIBRO SU SAN BENEDETTO – Durante l’incontro è stato presentata una nuova edizione del libro “San Benedetto del Tronto città adriatica d’Europa” a cura dell’archivista Giuseppe Merlini. Una pubblicazione istituzionale rivista completamente che nella prima parte descrive la città attuale con la sua memoria storica e approfondimento della genesi del turismo; mentre nella seconda parte tratta il patrimonio della città e le tradizioni popolari.

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