CASTEL DI LAMA – Dopo le riflessioni di Pio Silvestri, arrivano ora le dichiarazioni del partito della Rifondazione Comunista. A parlare è il suo segretario, Francesco Santori, e non direttamente il rappresentante in Consiglio Comunale, Domenico Angelini, che faceva parte del gruppo dei tre “dissidenti”.
LA NOTA – “È nostra intenzione mettere in chiaro la posizione nei confronti di questa amministrazione, che tanti cambiamenti aveva promesso negli incontri pre-elettorali e in campagna elettorale ma che tante delusioni ha dato nella gestione della res pubblica”. Il segretario parla di mancato rispetto dei patti precedenti alle elezioni, così come è stato già evidenziato da Sandra Sprecacè e Pio Silvestri, e continua: “Fin dall’insediamento, visto il non rispetto degli accordi di formazione dell’esecutivo, e vista la gestione non democratica delle scelte politiche, il PRC aveva posto dei dubbi sul merito e sul metodo delle scelte della giunta, e aveva chiesto un cambio di rotta. Oggi vediamo che il cambiamento c’è stato, ma nella direzione opposta a quella da noi indicata, poiché si sono tolte le deleghe all’assessore Sprecacè”.
Il segretario di Rifondazione è molto critico nei confronti del metodo utilizzato per annunciare la realizzazione dei punti del programma elettorale: “Non vediamo, infatti, alcuna proposta volta al benessere dei cittadini ma solo giochetti da prima repubblica e un adeguamento ai sistemi del Renzismo e del Berlusconismo, con un utilizzo di annunci e proclami che sfociano in una mancanza di concretezza: l’esempio è il poliambulatorio, che è stato annunciato come già realizzato, ma nella realtà dei fatti i lavori devono ancora iniziare”.
Ma non solo, Santori rimprovera al sindaco anche la decisione di affidare al legale di fiducia la gestione di alcune cause, argomento sollevato da Ersilio Corradetti durante l’ultimo consiglio comunale: “La scelta di sostituire il legale del Comune con quello personale del sindaco, che segue le sue cause private, ci sembra un atto poco trasparente e di cattivo gusto, che si presta ad insinuazioni e sospetti. Era meglio evitarlo, lasciando separate le questioni pubbliche da quelle private”.
Infine la rivendicazione del peso politico di Rifondazione, unico partito rappresentato in Castel di Lama per tutti: “Contestiamo, inoltre, il mancato coinvolgimento e riconoscimento dell’unica forza politica all’interno di questa maggioranza, visto che ha contribuito in maniera incisiva alla stesura del programma elettorale e alla vittoria elettorale ottenuta. Attendiamo ancora il dimezzamento dell’indennità di carica degli assessori Nardinocchi e Re, che si sono sentiti esentati da tale dovere/promessa, perché già dimezzata per legge in quanto lavoratori dipendenti. Ricordiamo loro, che questa diversità di trattamento era prevista perché i lavoratori dipendenti, a differenza di quelli autonomi o pensionati, possono usufruire di permessi regolarmente retribuiti, e comunque sempre a carico dei cittadini. In conclusione, ritornando all’ex assessore Sprecacè, e citando Gianluca Re, chiediamo: chi è la vittima e chi il carnefice?”.