ASCOLI PICENO – Come gestire i disturbi psichiatrici in gravidanza e subito dopo? A questa domanda risponderà il corso di alta specializzazione organizzato dalla Fondazione Internazionale per il Sostegno della Ricerca in Psichiatria Onlus (FORIPSI Onlus) in collaborazione con la Casa di Cura Villa San Giuseppe di Ascoli Piceno e la Soroptimist International d’Italia – Club Teramo. L’obiettivo è fornire ai clinici strumenti idonei all’inquadramento diagnostico-clinico, prognostico e di gestione psicofarmacologica e psicoterapeutica dei disturbi psichiatrici perinatali. Il corso, rivolto a 15 tra Medici e Psicologi con inizio domani, 6 Marzo, presso la Casa di Cura Villa San Giuseppe e si concluderà il 13 Giugno. Il corso sarà tenuto da docenti provenienti da diverse Università Italiane e dal Sistema Sanitario Nazionale.
I DISTURBI PSICHIATRICI IN GRAVIDANZA – L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il genere come un determinante critico di salute e di malattia mentale (OMS, 2008). Il periodo perinatale che comprende il concepimento, la gravidanza, il puerperio e si protrae fino ad un anno dal parto, rappresenta una fase cruciale per la vita della donna. In questa fase la donna attraversa una fase di metamorfosi biologica, neuroendocrina, fisica, psicologica e sociale che la predispone ad una particolare vulnerabilità emotiva e psichica. Nonostante il periodo perinatale sia tradizionalmente considerato un periodo di benessere psichico per la donna, in realtà, rappresenta un passaggio critico, vissuto da molte donne con inquietudine e preoccupazione. Alcuni disturbi psichiatrici potrebbero peggiorare o esordire de novo durante il periodo gestazionale e puerperale. Fondamentale è riconoscere i prodromi di un disturbo psichiatrico e la sintomatologia clinica eventualmente associata in modo da assicurare la tempestività degli interventi. Un disturbo clinicamente rilevante non prontamente diagnosticato e trattato può gravemente compromettere il decorso gestazionale, la salute psichica della donna e lo sviluppo del feto nonché pregiudicare lo sviluppo di un idoneo sistema di attaccamento materno-infantile, il successivo sviluppo neuro-cognitivo del bambino e predisporre all’insorgenza di futuri disturbi psichiatrici in età infantoadolescenziale.