Articolo
Testo articolo principale

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ritorno al fotovoltaico: nel giro di 10 anni sarà il fotovoltaico la fonte più economica per produrre elettricità, con un costo di produzione tutto compreso, che in Europa centro-meridionale, entro il 2025, scenderà fino a 4-6 centesimi di euro per kWh e che in aree più assolate del pianeta potrebbe scendere a 3-5 cent/kWh. Ovvero meno della metà rispetto ai costi delle nuove centrali a fonti convenzionali. Questa è la previsione che arriva dall’ultimo report commissionato da Agora Energiewende al Fraunhofer Institut. Si è abbattuto in questi ultimi tempi il costo dell’energia solare e gli esperti prevedono che continuerà a calare. Inoltre pare che grazie all’innovativa tecnologia sviluppata nell’università della Penn State University, che ha progettato un modulo di fotovoltaico compatto e low-cost che potrebbe essere posizionato sui tetti delle case.

LA SITUAZIONE ITALIA – “Sembra che in Italia si attui un piano energetico così come l’aveva concepito da Enrico Mattei cinquant’anni fa”. Questo è almeno il parere di diversi scienziati, che hanno firmato una lettera indirizzata al Governo, contro Sblocca Italia che “incoraggia le attività di estrazione delle residue, marginali riserve di petrolio e gas in aree densamente popolate…” . Magari anche Regione Marche sarà stata pure “incoraggiata” (giusto per utilizzare lo stesso linguaggio degli scienziati, ndr) ma di fatto ha concesso l’autorizzazione a un’azienda privata del settore energetico di costruire un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi in una porzione di territorio piceno a vocazione agricola. di circa 101 km², denominata “Santa Maria Goretti”.

OCCASIONE PERDUTA? – In Italia, politici che definivano la nostra nazione “il paese del sole”, di fatto bloccarono il settore fiorente e in ascesa del fotovoltaico, stoppando i conti energia, la retribuzione premiante dell’energia rinnovabile prodotta per ogni kWh. Le piccole imprese, nate perché potevano contare su questi incentivi statali, si trovarono con delle modifiche in corso d’opera e furono danneggiate, anche in maniera definitiva, le attività e resa impossibile la pianificazione di futuri di investimenti. Per fare un esempio, l’ultimo conto energia, il quinto, del luglio 2012, avrebbe dovuto incentivare gli impianti fino al 2016, ma il Governo ci ripensò e di fatto, lo chiuse dopo qualche mese. La realtà è che il mercato italiano del fotovoltaico è rimasto impiccato prima che diventasse maturo. Girano da anni alcune indiscrezioni sul fatto che l’Italia, che era a favorevole allo sviluppo del fotovoltaico, bloccò di fatto il settore: pare che fu una decisione presa a tavolino, a Mosca, tra l’allora capo del governo Berlusconi e Putin e sembra che con loro ci fosse anche Scaroni, ex presidente dell’Eni. Ma i rumor, si sa, rimangono rumor.

NEL FRATTEMPO IN EUROPA – Mentre “nel paese del sole” si punta a scovare i “pochi idrocarburi presenti nel sottosuolo”, questo almeno secondo gli scienziati firmatari della lettera a Renzi, ai quali fanno eco molti altri esperti, altri stati puntano alle fonti di energia rinnovabile. La Germania conta di arrivare all’80% del suo fabbisogno energetico entro il 2050, mentre l’Inghilterra sembra puntare sull’eolico off-shore grazie al suo potenziale molto grande per il vento che soffia sul mare senza incontrare ostacoli, permettendo, a parità di condizioni, di ottenere il 30% di energia in più, e senza che turbine diano problemi di impatto sul paesaggio. L’eolico è un’altra delle fonti energetiche che sta crescendo di più in questi anni e che si prevede continuerà a farlo a ritmi anche maggiori nei prossimi.

TAG: , , ,