ASCOLI PICENO – All’indomani delle proteste successive alla notizia della chiusura della Prysmian, i lavoratori hanno deciso di rimanere davanti allo stabilimento con un proprio picchetto. Per ora non ci sono nuove notizie sul percorso da intraprendere, all’interno dell’azienda sono rappresentate tutte le principali sigle sindacali che da ore sono in riunione per capire come muoversi.
IL COMMENTO DELLA UIL – “C’è la volontà comune di aprire un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico – dice Floriano Canali della segreteria regionale UILTEC -. Dobbiamo trovare un’alternativa che concili le esigenze aziendali con quelle dei lavoratori”.
Un fulmine a ciel sereno, un annuncio che i circa 120 addetti della Prysmian non avrebbero mai pensato di ascoltare. Una notizia che ha mandato in frantumi le certezze di tanti padri di famiglia. “Nessuno se lo aspettava – continua Canali – perché era un’azienda produttiva. Ci sono degli strumenti da poter utilizzare per tentare un accordo, creare delle alternative, operare una riqualificazione aziendale e del personale. Le possibili soluzioni sono diverse ma ora è da Roma che aspettiamo risposte”.
“L’età media dei lavoratori è tra i 40 e i 50 anni – sottolinea Canali – persone troppo giovani per andare in pensione, considerate troppo vecchie per essere assunte da qualche altra parte. La situazione è critica, ci sono lavoratori che hanno mutui, pagano l’affitto, hanno figli ancora in età scolare e si vedono togliere l’unica certezza che avevano”.
Canali non si sbilancia sulle prossime mosse sindacali ma dichiara che “l’auspicio è quello di andare a Roma prima possibile, nell’arco delle prossime due settimane”.