ASCOLI PICENO – Valentina Bellini torna di nuovo sulla questione del Polo Universitario, opera in fase di realizzazione i cui lavori sono da anni sotto la lente d’ingrandimento della consigliera comunale del PD. Oggetto dell’attacco a Guido Castelli è l’intervento tenuto dal sindaco in occasione dell’inaugurazione del laboratorio di prototipazione SADlab.
LE DICHIARAZIONI DI BELLINI – “Intendo comunicare tutto il mio sconcerto per l’intervento che il sindaco Castelli ha riservato alla Scuola di Architettura e Design, nel portare il saluto della città per l’importante inaugurazione del laboratorio sadlab. Il direttore della Scuola di Architettura, prof. Losco, nella sua presentazione, dopo aver con orgoglio rivendicato la funzione di eccellenza scientifica e culturale della Facoltà per la città, ha opportunamente individuato due fondamentali criticità su cui lavorare per stimolare tutti gli attori in campo: una più radicata relazione con il territorio e il ritardo ormai imbarazzante con il quale si sta portando avanti la realizzazione della nuova sede universitaria all’ex Ospedale Mazzoni.
Per tutta risposta, la massima autorità cittadina, invece di assumere su di sé, e con le altre autorità presenti, la responsabilità di un compito necessario per tutti, si è affrettato solo a giustificare se stesso e i propri ritardi, facendolo, per di più, con motivazioni inconsistenti e imbarazzanti; specie se teniamo conto della platea di docenti, studenti e professionisti che ben conoscono la situazione”.
IL POLO NON C’È. COLPA DELLA CRISI? – “Come si fa a dire che i ritardi per la realizzazione del Polo sono legati alla crisi? – continua Bellini – O, addirittura, alla recentissima legge Del Rio? Tutti, in sala, sapevano benissimo che i finanziamenti per il Polo Universitario erano pronti già quindici anni fa e che Castelli li aveva già in cassa appena insediato. Non è accettabile che la crisi sia sempre la risposta a ogni critica, a ogni proposta costruttiva rispetto all’inazione dell’amministrazione su quello che conta per la città. Come si fa a dare la colpa alla crisi quando gli spaventosi rallentamenti sono dovuti non certo alla necessità di reperimento dei fondi, ma a superficialità progettuali, disinteresse politico, trascuratezza e sciatterie procedurali? E peggio di tutto: con che coraggio si afferma impunemente che l’opera sarà consegnata ‘anche con un certo anticipo rispetto al previsto’? Non si ricorda il sindaco che questo finanziamento ha 15 anni? Che la consegna era prevista per il 2013? Che in campagna elettorale aveva strombazzato l’apertura per l’anno accademico in corso?
La levatura di un politico si riconosce anche dalla capacità che ha di riconoscersi responsabilità e mancanze e dalla capacità di correggere gli errori e accettare le sollecitazioni. L’indignazione nasce dal constatare come, ancora una volta, il sindaco di una città bella e ferita come Ascoli dimostri la più assoluta indifferenza verso i veri problemi della città e il suo futuro, non sostenendo l’università come motore di sviluppo indispensabile nel territorio”.