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ASCOLI PICENO – Tappa ad Ascoli, ieri pomeriggio, per Pietro Marcolini, candidato alle primarie del Partito Democratico assieme a Luca Ceriscioli. Oltre le 2000 firme a sostegno e 250 persone all’auditorium del Polo di Sant’Agostino per ascoltare le proposte del candidato. Marcolini ha raggiunto il Piceno nel pomeriggio per una serie di incontri con le associazioni culturali. “Qui ad Ascoli – ha detto Marcolini – e più in generale in tutte le Marche, abbiamo delle bellezze storiche, architettoniche, paesaggistiche invidiabili. Pensate a quanto si può fare unendo i saperi e le generazioni: le università, gli istituti culturali, la collaborazione pubblico-privato, le competenze dei giovani unite al volontariato attivo degli anziani. Il brand delle nostre Marche è uno sviluppo sostenibile e culturalmente orientato. Penso ad una regione a consumo di suolo zero, che tutela il paesaggio e investe nel riciclo e nelle bonifiche. Abbiamo 1500 ettari di capannoni inutilizzati, 13mila case sfitte: avviamo un programma straordinario di ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie. E basta con i pannelli fotovoltaici a terra: si utilizzino le strutture già esistenti”. Marcolini ha toccato anche temi nazionali: “una pagina che ne ha riscattata un’altra se penso a come sia maturato il Napolitano bis, due anni fa. Nelle prime parole del Presidente Mattarella c’è il senso della riconciliazione degli italiani con la politica. Dà il senso di un ottimismo paziente e tenace. Proprio quello che vogliamo mettere nel governo della regione”.

LA BUROCRAZIA PER MARCOLINI – “Occorre riformare l’intreccio tra dirigenti non autonomi e politici invadenti. Il nostro programma di lavoro mette in chiaro la responsabilità della politica e la competenza dei tecnici. Il mio competitor dice che anche se abbiamo i conti in ordine, per quanto riguarda la sanità, abbiamo liste di attesa troppo lunghe. Lo sappiamo e dobbiamo affrontare il problema, ma il nostro compito non è stare seduti in una platea d’avanspettacolo a fare da spettatori. Nonostante le risorse sempre più esigue siamo riusciti a mantenere, se non aumentare i servizi. Siamo tra le ultime Regioni d’Italia quanto a trasferimento statali nel settore dei trasporti, eppure siamo riusciti ad aggiungere corse al sistema ferroviario o a fare investimenti come l’elettrificazione della linea Ascoli-Porto D’Ascoli. Al Governo Renzi -ha chiuso Marcolini- lanciamo la proposta di una leale collaborazione istituzionale, perché non tutte le Regioni sono virtuose. Il numero dei dipendenti della Regione Marche è pari alla metà del numero dei dirigenti della Regione Sicilia, tanto per dire. Chiediamo allo Stato di riprendere in mano il tema di un federalismo responsabile”.

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