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Questa volta, vogliamo farvi conoscere meglio uno dei fondatori della Fly Communications, nonché direttore artistico e regista dei nostri spettacoli Christian Mosca, e abbiamo deciso di farlo attraverso questa intervista ricca di tanti particolari molti interessanti.

Tu hai fondato la Fly Communications, raccontaci com’è nata? “Come tutti i sogni più belli questa avventura è partita quasi per gioco, 12 anni fa, da un’idea: quella di provare a fare qualcosa per coinvolgere in modo costruttivo e culturalmente formativo i giovani della mia amata città, Ascoli Piceno. Sono stato fortunato ad avere accanto, già a quel tempo, tanta gente che ha creduto nella mia idea che negli anni si è trasformata in un vero e proprio Progetto Culturale. E ad avere quelle stesse persone ancora accanto a me oggi, segno di continuità e di fiducia nel progetto stesso. Uno su tutti il Vice Presidente della Fly e mio amico fraterno, Giorgio Olori”.

Qual è lo scopo della tua associazione? “Volendo racchiudere la ‘mission’ della Fly in pochissime parole direi: promuovere la cultura dell’Uomo soprattutto tra i più giovani e coinvolgerli avvicinandoli alla Bellezza che racchiusa nella letteratura, nel teatro, nella musica e, in una sola parola, nell’Arte. Per questo motivo tanti nostri progetti nascono e si sviluppano all’interno delle scuole e dei Licei del nostro territorio, veri e propri centri culturali, a mio avviso, dell’uomo del domani”.

Qual è il tuo ruolo all’interno della Fly? “Sono Presidente dell’Associazione e mi occupo della direzione artistica e della regia degli spettacoli (prosa e musical) che allestiamo. Faccio parte di quello che chiamiamo “motore” associativo: di quel gruppo di persone, cioè, che con identità di vedute e gratuità investono il loro tempo libero per stimolare i giovani e dar loro opportunità per esprimersi e crescere”.

Quand’è che hai capito che saresti voluto diventare un regista? “Ho sempre amato, sin da piccolo, le “humanae litterae” grazie a mio padre Guido che ama la letteratura e mi ha fatto crescere tra i libri; da sempre amo la lettura, il cinema e il teatro. Pur avendo avuto una formazione scientifica con il tempo, spinto sempre da mio padre (anche lui regista di una compagnia teatrale dialettale), ho mosso i miei primi passi sul palcoscenico e durante il periodo universitario ho avuto modo di studiare molti testi teatrali, autori e registi. Mi sono appassionato alla storia del teatro e ho frequentato alcuni corsi di formazione. Nonostante gli esami di ingegneria fossero duri io e il mio amico Giorgio constatavamo come il tempo dedicato al teatro e al far divenire realtà la nostra idea non ci distoglieva dallo studio, anzi ci dava stimoli nuovi e portava grandi risultati”.

Tu lavori molto con i musical, cosa ha questo genere teatrale in più degli altri? “Quando abbiamo iniziato cercavo qualcosa di coinvolgente per i giovani e l’ho trovato in questo genere teatrale nel quale i ragazzi si cimentano nel canto, nella recitazione e nel ballo. Inoltre il musical dà anche ai più timidi molte opportunità per rendersi utili “dietro le quinte: sono numerosissime le persone, infatti, che si muovono in silenzio e con umiltà senza avere visibilità ma che sono fondamentali per la buona riuscita dello spettacolo; parlo, ad esempio, di costumista, scenotecnici, light designer, direttore musicale, tecnici vari, truccatrice e tanti altri ancora. Il musical è, in una parola sola, Energia”.

Cosa significa essere il regista di un musical e che genere di difficoltà deve affrontare? “Vuol dire avere un’idea dello spettacolo che si allestisce e cercare di trasformare quell’idea in scene vive grazie all’aiuto dei miei attori. La presenza di coreografie e canzoni arricchisce il tutto anche se rende l’impresa ancor più difficile. Per fortuna ho la possibilità di condividere le mie idee con collaboratori validi e molto appassionati (tra i quali il coreografo internazionale Brian Bullard, da qualche anno nostro coreografo e grande amico). Le prove partono sempre con qualche difficoltà ma, di settimana in settimana, vedo sul palco materializzarsi la mia idea fino a “quel giorno”, il giorno della “seconda creazione”, giorno che i miei attori ben conoscono in cui alla fine della prova torno a casa e scrivo loro un messaggio. E’ il giorno in cui lo spettacolo è ormai nato e necessita soltanto di essere perfezionato. Non esiste un tempo definito per la seconda creazione: nessuno, neanche io, può prevedere quando avverrà…ma quando avviene vi assicuro che è emozione pura”.

Quando lavori per un musical, a quale target ti rivolgi? “Abbiamo ormai centinaia di giovani attorno alla Fly tanto che, nel 2014, abbiamo messo sul palco del nostro bellissimo Teatro Ventidio Basso 400 giovani. Il musical per sua natura forse si rivolge più ad un target giovane ma spesso ricorro a figure esperte e più adulte per ruoli che necessitano queste caratteristiche per cui…c’è spazio per tutti”.

Qual è il tuo musical preferito? “Difficile rispondere, lo faccio citando una terna: The phantom of the opera, Mamma mia!, The lion king”.

Alcuni tuoi spettacoli sono stati realizzati insieme ad altre associazioni cittadine, come sono nate queste collaborazioni e perché? “Nascono, come dicevo prima, da identità di vedute. Su tutte mi piace ricordare la nostra collaborazione con la Scuola di Danza Lab22 di Chiara Gricinella. Un gruppo di ragazze, a partire dalla direttrice artistica, aperte, disponibili al confronto, rispettose del lavoro degli altri e convinte, come lo siamo noi, che rapportarsi con gli altri sia solo uno stimolo e un modo per crescere e non un pericolo per la propria identità. Naturalmente non è sempre facile, soprattutto in città piccole come la nostra, trovare mentalità aperte al confronto e al dialogo e per questo noi siamo sempre pronti a nuove e proficue collaborazioni. Sempre che alla base di tutto ci sia, ripeto, stima reciproca e rispetto per l’altro e non solo l’intenzione di profittare del “know-how” degli altri. Merce rara a volte”.

Secondo te, ad Ascoli c’è abbastanza spazio per chi come te ha fatto della cultura la sua mission? “Noi siamo la dimostrazione che lo spazio esiste: una realtà come la nostra, prima non esisteva ed oggi invece coinvolge tantissime persone. Ovviamente per trovare questi spazi occorre cercarli, senza attendere che qualcuno li procuri per te. E occorre tirarsi su le maniche e mettersi a lavorare senza pause, con gratuità e con passione. E magari con il sorriso, con ottimismo e lungimiranza. Se c’è questo il resto è tutta una piacevole conseguenza”.

Quali sono i tuoi prossimi progetti in veste di regista? “Nel 2015 debutteremo ad Aprile al Ventidio con il musical “Hakuna Matata” e saremo ancora di scena nel Massimo cittadino anche a Maggio con “Historock” di R.Firmani e con “Molto rumore per nulla” di W. Shakespeare. A Dicembre invece sarà il momento del debutto di “Forza venite gente”, musical dedicato alla vita di San Francesco. Per le scuole curerò, insieme ai miei collaboratori, la regia di “Hook”, una nostra versione della storia di Capitan Uncino che metteremo in scena per Teatro Bimbo, il progetto di teatro per scuole primarie promosso dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune. Insieme all’I.S.C. Borgo Solestà-Cantalamessa e alla British School of English, infine, sto preparando con i bimbi della scuola per l’infanzia di Mozzano un simpaticissimo “Cappuccetto rosso” in lingua inglese. Ho, inoltre, in cantiere un progetto che mi porterà all’estero per la realizzazione di alcuni spettacoli ma su questo preferisco mantenere ancora uno scaramantico silenzio”.

Che progetti ha per il futuro la Fly Communications? “Servirebbe un’intera giornata per descriverli; inoltre alcuni sono veri e propri colpi di scena a sorpresa che preferiamo non svelare. Assicuro però che per Ascoli e per i suoi giovani abbiamo ancora tante idee e tante opportunità di crescita da proporre. Per i più piccoli ci tengo a ricordare la Scuola di Musical Fly Communications, partita quest’anno con tantissimi allievi che presenteranno un saggio il prossimo 30 Maggio. Per i più grandi invece un progetto su tutti: “Fly to New York”. Un progetto grazie al quale in Agosto voleremo nella Grande Mela per regalare ai nostri giovani un’esperienza unica di studio all’estero durante la quale essi potranno, eccezionalmente, studiare musical ed esibirsi a Broadway, patria mondiale del genere teatrale a noi tanto caro. Insomma tantissimi progetti che porteremo a compimento nei prossimi mesi spinti dal nostro motto che ci incita a fare sempre di più e sempre meglio: AD MAIORA!”.

 

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