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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Qual è la prima causa di inquinamento che danneggia i polmoni dei cittadini? Legambiente non ha dubbi e punta il dito contro il traffico, che quando è esagerato mette a dura prova la nostra calma ma soprattutto l’aria. Per l’associazione ambientale regionale la situazione dell’inquinamento atmosferico nelle Marche merita un occhio di attenzione in questi primi mesi del 2015 e questa criticità è stata enunciata in occasione della presentazione del rapporto Mal’Aria di Legambiente, che punta i riflettori sull’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane.

INQUINAMENTO, IN AUMENTO LE POLVERI SOTTILI – “Molte centraline – si legge nel comunicato di Legambiente – hanno già superato, nei primi giorni di gennaio, il limite di sforamenti di pm10 consentiti dalla legge (limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 di polveri sottili per 35 giorni all’anno)” A Falconara Marittima la centralina ha registrato sforamenti per 10 giorni, anche Pesaro, Jesi e Ancona e Chiaravalle sono andate oltre il limite, con 9, 8, 3 e 4 giorni di sforamenti. San Benedetto del Tronto ha sforato di 5 giorni. C’è da sottolineare che la criticità della Regione Marche è stata segnalata nonostante parecchie centraline di rilevamento, poste nelle zone più sensibili e delicate delle città, non siano più funzionanti. Per Luigino Quarchioni e Francesca Pulcini, rispettivamente presidente e vice presidente di Legambiente Marche, i provvedimenti finora intrapresi dagli enti locali per risolvere i problemi dei principali snodi marchigiani, sono stati “troppo dolci”.

LA METROPOLITANA DI SUPERFICIE – Sull’inquinamento, il nodo dolente della situazione è sempre il trasporto pubblico che dovrebbe essere potenziato e ottimizzato: mancano infatti, e le città del Piceno conoscono bene il problema, alcuni collegamenti necessari grazie ai quali, probabilmente, nelle ore di punta si eviterebbero gli ingorghi. “Una prima grande opportunità – continuano da Legambiente – potrebbe essere quella di dare vita ad una metropolitana di superficie, potenziando le corse, rendendo unico il collegamento da Pesaro a San Benedetto e integrandolo con il sistema di trasporto urbano”. L’associazione chiede alla Regione Marche e a tutti gli enti locali un tavolo di confronto con le aziende di trasporto e tutte le forze sociali per pensare una rete di trasporto pubblico più utile ai cittadini e competitiva rispetto i mezzi privati.

MARCHE IN RITARDO SULL’INQUINAMENTO ACUSTICO – Anche i livelli di inquinamento acustico sono considerati inaccettabili, per lo più anch’essi derivanti dal traffico. “Le Marche su questo fronte sono ancora in grande ritardo – commenta Legambiente – l’inadempienza riguarda l’incompletezza dei dati forniti sulla mappatura del territorio, dei piani di azione per la riduzione dell’inquinamento da rumore e l’inadeguatezza della comunicazione ai cittadini. Tutto sarebbe però già previsto da una normativa Europea”. I dati relativi al “Piano di classificazione acustica comunale” delle due città marchigiane con più di 50 mila abitanti, Pesaro e Ancona, risultano fermi rispettivamente al 2008 e 2005.

E A SAN BENEDETTO? – In perfetta linea temporale con le altre città, anche il Piano di zonizzazione acustico” del Comune di San Benedetto del Tronto, che fu elaborato, a seguito della Legge regionale del 2001, e approvato di fatti nel marzo del 2006.

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