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ANCONA – Secondo step verso le elezioni regionali. Dopo l’approvazione del Regolamento per le primarie, la Direzione ed Assemblea regionali del PD Marche, riunitesi ieri pomeriggio ad Ancona, hanno approvato la proposta del Segretario regionale di Regolamento per la selezione delle candidature al Consiglio regionale alle elezioni di primavera.
“Uno strumento, il Regolamento approvato ieri, – ha detto il segretario regionale Francesco Comi – che risponde alla volontà del PD Marche di effettuare una selezione delle candidature coerente con i principi del proprio Statuto e con la vocazione di partito di governo, aperto alla società, in grado di promuovere il merito, la ricchezza delle idee, il territorio, il rinnovamento nelle composizioni delle liste di donne e di uomini”.
Il metodo delineato dal Regolamento per individuare le persone che saranno candidate alle cariche assembleari è, come indicato anche dagli Statuti nazionale e regionale del PD, quello delle ampie consultazioni.

CHI PUÒ CANDIDARSI – Possono essere candidati alle cariche assembleari gli iscritti al PD e i cittadini che si dichiarino elettori del PD, che abbiano i requisiti richiesti dalla legge, dagli Statuti nazionale e regionale e dal Codice Etico del PD e che sottoscrivano gli impegni in esso previsti. Si può essere candidati in una sola circoscrizione elettorale. I candidati devono inoltre impegnarsi a svolgere la campagna elettorale con lealtà nei confronti degli altri candidati, evitando ogni azione che possa lederne la dignità oppure danneggiare l’immagine del PD.
Tutte le norme che riguardano i candidati al Consiglio regionale, ivi compresi i principi generali per le candidature e gli incarichi, si applicano anche agli assessori esterni, eventualmente nominati, qualora iscritti al PD. Solo eccezionalmente sono candidabili i presidenti delle provincie o i sindaci in carica. Nello specifico, dal 2 al 15 marzo, i segretari provinciali convocano le assemblee dei circoli o delle unioni comunali o di zona per la consultazione degli iscritti (iscritti PD nel 2014). I circoli segnalano, quindi, una rosa di nominativi composta da almeno due candidati, rispettando la parità di genere. Ogni segretario provinciale, poi, preso atto delle segnalazioni di candidature ricevute, presenta, entro il 22 marzo, un’ipotesi di lista per la propria circoscrizione elettorale alla rispettiva Assemblea provinciale. Le ipotesi così approvate dalle Assemblee provinciali verranno valutate dal segretario regionale e, infine, approvate dall’Assemblea regionale.
La riunione di ieri è stata anche occasione per alcune specificazioni del Regolamento per le primarie, già approvato dalla Direzione regionale del partito lo scorso 24 gennaio, sulla questione delle modalità di presentazione delle candidature. La Direzione ha, quindi, approvato che il 35% delle firme dei componenti dell’Assemblea, conteggiati in 226 unità, corrisponde al quorum di 80, mentre per quanto riguarda il limite del 20% degli iscritti, è stato approvato che, delle 2000 necessarie, ne vengano raccolte almeno 200 per ogni provincia.

FIORETTI RINUNCIA – Proprio il Regolamento per le primarie non permetterà al vice segretario regionale Gianluca Fioretti di presentare la propria candidatura a governatore dopo che lo stesso aveva annunciato di voler partecipare. “Una interpretazione quanto meno rigida dello Statuto regionale – fa sapere il gruppo a suo sostegno – da parte della Commissione per il regolamento delle Primarie, che ha innalzato a 80 il quorum delle firme necessarie, il 35% dei componenti l’assemblea regionale (passata dai 160 effettivi ai circa 240 con quelli per funzione e gli aventi diritto) per la presentazione della candidatura alle primarie, ha vanificato di fatto la volontà del gruppo. I tempi brevi, con la scadenza per la presentazione delle candidature per sabato 7, e l’effettiva impossibilità dell’altra opzione, cioè la raccolta di 2.015 firme degli iscritti (pari al 20% del totale di iscritti regionali), ha portato a tale decisione”.

“Siamo realmente rammaricati – afferma Fioretti – avevamo già raccolto molte adesioni e incoraggiamenti in tutta la regione, eravamo pronti e credevamo, anzi crediamo, di offrire un contributo reale, concreto, fatto di contenuti e proposte fattive, al dibattito politico nell’ambito delle primarie, e più in generale verso la scadenza elettorale regionale del prossimo maggio. Non ci ritireremo sull’Aventino, siamo nel partito, presenti in tutti gli organismi, protagonisti di un percorso politico trasparente e coerente, che non deve assolutamente essere disperso”.

La sfida all’interno del PD vede quindi confrontarsi Luca Ceriscioli e Pietro Marcolini.

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