LE MARCHE – I settori agroalimentare ed enologico delle Marche sono proiettati sempre più verso il futuro. In questi mesi di preparazione all’Expo2015, il comparto alimentare della nostra Regione conferma un trend commerciale positivo e si avvia a nuovi percorsi di innovazione che vogliono far diventare il “Made in Marche” un marchio importante nel panorama internazionale.
FOOD BRAND MARCHE – È il polo che sorgerà nell’ex Enoteca Regionale di Jesi e nasce dall’unione di alcune esperienze significative dell’agroalimentare marchigiano: TreValli Cooperlat, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e il Consorzio Vini Piceni, le carni BovinMarche, i prodotti a marchio Qualità Marche, i cereali e pasta biologici di Marche Bio, i maccheroncini di Campofilone Igp, il Consorzio del Tartufo di Acqualagna e delle Marche, della Casciotta d’Urbino Dop e dell’oliva ascolana del Piceno Dop, il Centro Agroalimentare di San Benedetto del Tronto.
Il progetto multifiliera, il primo del genere realizzato in Italia, è diventato realtà grazie alla legge regionale n. 49 del 23 dicembre 2013 che ha affidato la gestione del polo all’Istituto Marchigiano di Enogastronomia e mira a mettere a sistema attraverso un unico brand i prodotti di alta qualità. Nelle intenzioni degli associati, Food Brand Marche diventerà la piattaforma di riferimento per i soggetti interessati – stakeholders italiani e stranieri – oltre a rappresentare un catalizzatore per l’incoming nel settore turistico e del marketing. Non mancherà il contributo fondamentale delle tante risorse umane presenti in Regione: le realtà produttive ed industriali, i consorzi, gli enti del turismo, chef come Mauro Uliassi e Moreno Cedroni che saranno i testimonial dell’iniziativa. Il nuovo centro, inoltre, si regge su un’idea innovativa di interazione e interattività, realizzabile non solo con gli incontri faccia a faccia tra operatori, ma anche attraverso aree altamente tecnologiche dedicate all’accoglienza grazie a video, touch screen, spazi tridimensionali e olografici.
Ma le novità non si fermano qui. Food Brand Marche vuole svolgere un’azione didattica per le nuove generazioni tramite un’enoteca dedicata ai ragazzi delle scuole, uno spazio di oltre 800 mq presso il centro Zipa di Jesi dove scoprire i segreti e le tecniche del lavoro in vigna attraverso un mix di tecnologia, cultura rurale, attenzione all’ambiente e gioco. Prevista infine la creazione di un Osservatorio Food Terroir and Wine per l’analisi dei trend di consumo, stili di vita e percezione dei territori, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche.
IL SETTORE ENOLOGICO – Enoliaexpo, rassegna dedicata al vino che si tiene da due anni a Fermo, ha rappresentato l’occasione per fare un bilancio sull’andamento dell’export marchigiano. Alcuni dati sono stati diffusi in occasione dell’incontro “Italia&Marche, vigneti a confronto: scenari, trend e performance sui mercati esteri”, dove si è discusso degli ultimi investimenti realizzati. I numeri dicono che si è passati da un giro di affari di 30 milioni di euro nel 2005 agli oltre 50 attuali. A dominare la classifica dei vini più venduti all’estero è sempre il verdicchio, ma negli ultimi anni qualcosa sta cambiando, complice una nuova vision promozionale delle varietà eccellenti presenti nel territorio, che fino ad ora erano rimaste confinate in mercati di nicchia. Come è stato ricordato durante il convegno, il vino all’estero sta subendo una importante trasformazione: da bevanda di élite sta diventando bevanda “sociale” per tutti, entrando nei consumi quotidiani delle persone. Questo deriva anche da una diversa politica di promozione che negli ultimi tempi ha imboccato un nuovo percorso. Nelle Marche ci si è concentrati infatti su quattro mercati – Usa, Regno Unito, Giappone e Cina – attraverso la collaborazione e l’istituzione di consorzi e associazioni di diverse realtà produttive. Tutto ciò è servito a rendere più remunerativi gli investimenti delle singole aziende e a spendere meglio i soldi nelle attività promozionali, riuscendo così ad innescare un circolo virtuoso che sta facendo conoscere in tutto il mondo l’alta qualità del vino marchigiano.