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CASTEL DI LAMA – L’Ata si riunirà martedì e i sindaci dovranno convergere in maggioranza sull’alternativa migliore per risolvere l’emergenza rifiuti, soprattutto dal punto dei vista dei costi attesi. Paolo D’Erasmo ha già comunicato che per far fronte al problema, una possibile soluzione potrebbe essere quella della mini vasca tra la terza e quarta già esistenti, e per questo ha inviato una comunicazione all’Arpam che deve ora pronunciarsi sulla possibile realizzazione, il 23 gennaio in occasione della convocazione del tavolo tecnico. Non è esclusa l’opzione della riapertura della Geta nell’Alto Bretta e il presidente della Provincia vuole seguire tutte le procedure necessarie per risolvere l’emergenza con il parere positivo dell’Arpam e dell’Ata. La notizia della nuova vasca, di 70mila metri cubi, ha scatenato le ire del Movimento Cinque Stelle di Castel di Lama che ha scritto immediatamente una lettera firmata dal consigliere comunale Mauro Bochicchio, che da tempo si occupa di monitorare l’intera vicenda.

“Alla luce delle notizie apparse sulla stampa, relative alla possibile realizzazione di una mini vasca a Relluce siamo stati costretti a scrivere nuovamente al presidente della Provincia di Ascoli Paolo D’Erasmo per denunciare le modalità assolutamente inusuali con cui si sta gestendo l’emergenza rifiuti che, nella Provincia di Ascoli chissà come mai, non ha mai fine. Se quindi sotto la presidenza Celani si è cercato di fare approvare la sesta vasca di Relluce senza alcun piano d’ambito, sotto la presidenza D’Erasmo, con la scusa della emergenza, si cerca di autorizzare la realizzazione della mini vasca in spregio a tutte le norme di tutela ambientali e del buon senso tecnico”.

PERCHÉ IL “NO” ALLA MINI VASCA – “La mini vasca è una nuova opera a tutti gli effetti e, sulla base della legge regionale 3/2012 modificata dalla recente sentenza 39/2013 della Corte Costituzionale, dovrebbe essere sottoposta a Valutazione d’Impatto Ambientale ed Autorizzazione Integrata Ambientale ovvero seguire lo stesso iter autorizzativo che sta seguendo il progetto della sesta vasca di Relluce. Invece siamo arrivati al paradosso che, emergenza dopo emergenza, in meno di un anno si rischia di ‘derogare’ volumetrie superiori a 150.000 mc ovvero pari al 70% della volumetria di progetto del primo lotto della sesta vasca di Relluce con la beffa che, così operando, non si fa altro che aumentare il rischio ambientale in termini di inquinamento delle acque sotterranee e di rischio di innesco di fenomeni franosi. Questa situazione non è a nostro avviso tollerabile e pertanto stiamo mettendo a conoscenza la pubblica opinione e tutti gli organi interessati (magistratura compresa), affinché non porgano il fianco ad operazioni di questo genere che, con la scusa della presunta economicità, rischiano di minare la salubrità dei luoghi dove viviamo e la salute dei cittadini. Non riteniamo accettabile che si sponsorizzino soluzioni posticce e maldestre invece di perseguire soluzioni sicuramente più lineari che consentirebbero di abbancare rifiuti in discariche regolarmente autorizzate e quindi più sicure e che ci costringerebbero ad investire realmente e rapidamente su politiche che incentivino l’aumento all’ottanta per cento della raccolta differenziata”.

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