ASCOLI PICENO – La sezione locale di Italia Nostra invia una lettera al sindaco Guido Castelli, a Lorenza Mochi Onori della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche-Ancona, a Stefano Gizzi (soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche-Ancona), a Marco Parini (presidente Nazionale di Italia Nostra- Roma), a Maurizio Sebastiani (presidente Consiglio Regionale Marche di Italia Nostra Ancona). Motivo della missiva, il degrado in cui versa l’antico Palazzo Balestra, nel cuore del centro storico.
LA LETTERA – “È da segnalare un altro esempio di degrado nel centrale Corso Mazzini, proprio di fronte al Polo Culturale di Sant’Agostino e accanto al prestigioso Palazzo Sgariglia, dove sono iniziati i lavori di ristrutturazione su cui abbiamo espresso le nostre riserve e perplessità. Si tratta del Palazzo Balestra, la cui facciata risulta soggetta a vincolo, per cui si assiste ad una insostenibile condizione di degrado: in maniera progressiva l’intonaco si stacca dalla splendida facciata, creando situazioni di pericolo per i pedoni in transito che potrebbero malauguratamente essere colpiti dalla caduta dei relativi frammenti più o meno grandi. Più grave ancora la condizione dei frontoni delle fastose finestre, le cui ricche decorazioni si stanno man mano sbriciolando con la possibile caduta e, quindi, anche in questo caso con pericolo enorme per l’incolumità dei passanti.
A questo pericolo per la pubblica incolumità va peraltro aggiunto il danno che la progressiva scomparsa dal panorama cittadino di una delle facciate più nobili ed eleganti del periodo barocco sta arrecando al decoro e alla conservazione dell’inestimabile patrimonio architettonico della città e della sua prestigiosa memoria storica.
Questa segnalazione vuole essere, quindi, un invito rivolto alle autorità perché vengano adottati, anche in applicazione delle norme del Codice dei Beni Culturali ed in particolare di quanto disposto dall’art. 30 comma 3, tutti i provvedimenti necessari ed urgenti per porre finalmente termine a questa a questa incresciosa e inaccettabile situazione, eliminando prioritariamente la situazione di pericolo per la pubblica incolumità rappresentata dal cattivo stato di conservazione della prestigiosa facciata e consentendo in pari tempo il recupero e la conservazione di questa importante testimonianza della civiltà architettonica cittadina”.