SPINETOLI – Se il termine farmacia deriva dal greco phàrmakon, che significa letteralmente veleno, mai etimologia fu più azzeccata per il fatto che riguarda proprio una farmacia, a Spinetoli, e che sta avvelenando gli animi dei cittadini nei confronti del sindaco Alessandro Luciani. “Ha taciuto per giorni – scrive in un comunicato il Comitato per la salvaguardia della Farmacia Comunale Spinetoli Capoluogo – ha evitato qualsiasi confronto con i cittadini sulla chiusura ed il trasferimento della Farmacia del Capoluogo, ma poi ha disposto che tutti i manifesti di protesta fossero rimossi”.
LA PROTESTA – Il comitato cittadino, con l’aiuto di alcuni cittadini, in questi giorni si è mosso, arrivando a portare dei lumini davanti alla “defunta” farmacia. Il comitato si chiede chi abbia deciso il trasferimento della Farmacia a Pagliare, a discapito degli abitanti del Capoluogo già penalizzato dalla perdita della filiale bancaria e che aveva dovuto difendere strenuamente l’ufficio postale. Inoltre ci si chiede se sono stati spesi davvero circa 40 mila euro, e chi li ha pagati nel caso, per ristrutturare la Farmacia di Spinetoli, inaugurata a pochi giorni dalle amministrative di giugno e poi chiusa a dicembre.
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LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE – In questi ultimi giorni si è espresso il presidente del Consiglio comunale nonché consigliere con delega alle Politiche Sociali, Duilio Ortenzi, che ha dichiarato di comprendere la rabbia dei cittadini di Spinetoli Capoluogo: “In questo momento si vedono privati di un servizio fondamentale”. Avrebbe anche ammesso la mancanza di informazione preventiva però, per il Comitato, anche il consigliere evita di dare spiegazioni, sostenendo quella che definisce la “lungimiranza di tale operazione”. Dello stesso parere l’assessore all’Urbanistica Maria Giuseppina Ballatori che parla di “un’operazione motivata dall’obiettivo di avere tre farmacie sul territorio comunale”.
STOP DEL COMUNE ALLA PROTESTA – Oltre al sindaco Luciani, anche l’assessore Ballatori ha bacchettato i cittadini di Spinetoli. Avrebbe infatti commentato che le proteste di cittadini e del Comitato – che ha raccolto 500 firme – interferirebbero negativamente sul ripristino del servizio stesso per il quale lei si starebbe prodigando.
IL COMITATO DI PROTESTA – Si rivolge al presidente del Consiglio comunale e l’assessore all’Urbanistica – per ottenere quelle risposte negate dal sindaco, dal vicesindaco e dall’amministratore unico della Farmacia comunale srl Proietti – e conclude: “In un contesto di democrazia diretta e partecipata da tutti auspicato, invece di accusare i cittadini di Spinetoli di disturbare con le loro proteste le iniziative riservate dell’Amministrazione Comunale, sarebbe il caso di fare chiarezza sui fatti”.