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ASCOLI PICENO – A metà del mese di gennaio si dovrà individuare la soluzione tecnica per risolvere l’emergenza della discarica Relluce. In attesa di una nuova assemblea dell’Ata, si stanno valutando in questi giorni gli indirizzi fuoriusciti dall’ultima riunione dell’organismo dei sindaci, tenutasi a fine anno. Il primo prevede una prosecuzione dell’abbancamento in discarica, con un eventuale studio di nuove volumetrie che interessano la terza e quarta vasca (quest’ultima attualmente in uso e riaperta dall’ex presidente Celani). Questa soluzione costringerebbe la Provincia a emettere un’ordinanza in deroga con le dovute rassicurazioni ambientali e normative dell’Arpam. Nella probabile ipotesi di un allungamento dei tempi burocratici, si riaprirebbe la discarica Geta ubicata nell’Alto Bretta. Come secondo indirizzo, l’Ata ha richiesto la certezza del contenimento dei costi sotto ai 100 euro a tonnellata, qualsiasi sia la soluzione che si andrà ad adottare.

RESPINTE LE PROPOSTE DI CASTEL DI LAMA – Il Comune è insieme ad Appignano quello più interessato dai disagi connessi alla vicinanza della discarica. Per tamponare la situazione di emergenza rifiuti, sia il vicesindaco Gianluca Re che il Comitato anti-inquinamento “Aria Pulita” hanno avanzato una soluzione alternativa che consiste nel trasporto dei rifiuti all’estero. Il Comitato ha anche inviato un mese fa una lettera al presidente Paolo D’Erasmo spiegando le proprie ragioni. Ma l’alternativa proposta non è stata presa in considerazione e il Comitato ha deciso di scrivere una nuova missiva al presidente della Provincia.

LA LETTERA DEL COMITATO – “Gentile Presidente D’Erasmo, in data 1 dicembre 2014 le abbiamo inviato una missiva con espressa richiesta di svolgere indagini di mercato al fine di valutare seriamente la sussistenza di possibilità di inviare all’estero i rifiuti solidi urbani, possibilità che potrebbe essere, se esaminata compiutamente, una valida e reale alternativa alla discarica di Relluce e ad altre che già gravano pesantemente, sotto il profilo ambientale, sul nostro territorio. La nostra richiesta non ha avuto da lei risposta alcuna ed anzi, in seno alla riunione dell’Ata del 30/12/2014, abbiamo appreso che la stessa proposta non è stata presa neppure in esame e nessuna indagine seria su possibilità alternative nella gestione dei rifiuti è stata ancora svolta. A ciò si aggiunga che le risposte da lei fornite alla sollecitazione sul punto, fatta dal vicesindaco di Castel di Lama, sono apparse manifestamente pretestuose e dilatorie”.

LE RAGIONI DEL RIFIUTO – “Lei ha infatti pubblicamente dichiarato che le proposta non è stata presa in esame per tre ordini di ragioni. La prima è che tali trasporti necessitano di accordi internazionali: l’indicazione è piuttosto vaga, non ci risulta che sussistano vincoli di particolari accordi internazionali in materia, tanto più che non va dimenticato che la proposta si riferiva ad un trasporto in seno all’Unione Europea. Di quali accordi internazionali parla dunque il Presidente della Provincia? Se esistono saremmo lieti che ce ne facesse una puntuale indicazione. Il secondo motivo, a sostegno della mancata indagine di mercato, è stato che l’indagine stessa richiede tempo. Alla luce di ciò appare quanto meno contraddittorio che essa non sia stata neppure iniziata. Il terzo motivo palesemente infondato è legato alla circostanza che l’Ascoli Servizi Comunali e la PicenAmbiente, che hanno un evidente interesse economico contrario, hanno dichiarato che tale soluzione non sarebbe conveniente. Conveniente per chi? Vale infine la pena di ricordare che mentre l’Ata non cerca soluzioni alternative va avanti il procedimento di VIA della discarica di Relluce che può avere ancora esito negativo se il Presidente della Provincia manifesta una chiara volontà contraria alla collocazione della discarica in loco. Diversamente la mera manifestazione dell’Ata di contrarietà a Relluce, se non è seguita da altro, costituisce una sorta di inganno per i cittadini, poiché lascia del tutto indisturbato l’iter della discarica stessa che potrebbe a breve essere autorizzata. Speriamo in un suo impegno reale e coerente, e restiamo in attesa di un suo riscontro”.

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