ANCONA – Le Regioni sono determinate a spingere il Governo nazionale a cambiare la Legge di stabilità che non consente il riordino delle Province previsto dalla Riforma Delrio. Le Marche solleciteranno una presa di posizione chiara nei confronti del Governo nazionale già al Tavolo dei Presidenti che si riunirà, a Roma, a metà del prossimo mese, dove andranno chieste risorse adeguate a garantire i servizi essenziali e salvaguardare i dipendenti, a rischio di mobilità. In caso di risposta negativa, da parte del Governo, le Regioni dovranno attuare iniziative di protesta, senza escludere la possibilità di ricorrere alla Consulta per i profili di incostituzionalità ravvisabili nella Legge di stabilità licenziata dal Parlamento nazionale.
L’INCONTRO – La Giunta regionale delle Marche, a sua volta, si impegna a presentare, entro le prossime settimane, la proposta di legge regionale di riordino per consentire all’Assemblea legislativa di approvarla entro gennaio 2015. Questi gli impegni assunti dal presidente Gian Mario Spacca che, assieme al vicepresidente Antonio Canzian, ha incontrato in Regione una folta delegazione di dipendenti, amministratori e rappresentanti sindacali delle cinque province marchigiane. L’incontro ha anticipato la riunione del Gruppo di lavoro (Regione, Anci e Upi Marche) che sta collaborando con l’Osservatorio regionale per il riordino delle province, istituito in attuazione della Riforma Delrio. Quella delle Province, secondo il presidente Spacca, “è una situazione molto preoccupante. Istituzioni e lavoratori devono cercare di convincere il Governo a modificare la Legge di stabilità, in quanto sconfessa la stessa riforma Delrio che assicurava le risorse per i servizi e per il personale. È necessario che i parlamentari marchigiani diano voce alle esigenze del territorio e si facciano carico di questi problemi”.
DALLA REGIONE – “Le Marche hanno subito altri 230 milioni di tagli nel bilancio 2015 che si è potuto chiudere solo con le risorse europee, mentre la sanità è stata salvaguardata grazie alle primalità accumulate. Senza le risorse, le Marche, come le altre Regioni, non possono farsi carico della Riforma Delrio, con grave pregiudizio per i servizi alla collettività prima svolti dalle Province”. Il vicepresidente Canzian ha ricordato come le Marche siano “in prima linea per difendere i livelli occupazionali e tutelare i lavoratori delle Province, nell’ambito del confronto in corso tra Regioni e Governo nazionale. L’Osservatorio regionale ha validato la documentazione pervenuta relativamente alla mappatura delle funzioni e delle risorse collegate. Nel corso delle sei riunioni svolte, ha prodotto una bozza di documento ricognitivo delle funzioni fondamentali e di quelle oggetto di riordino che sono all’esame del gruppo di lavoro che sta lavorando in modo costruttivo e collaborativo, in un contesto oggettivamente complesso, per individuare sostenibili percorsi di riforma, da codificare con la nuova legge regionale”. Senza risorse, però, “è difficile prevedere una riorganizzazione che non sia fatta solo di tagli – ha concluso Spacca – È necessario una presa di posizione forte a livello nazionale, perché le prime a essere falcidiate sono proprio le Regioni, le quali devono confrontarsi anche con gli scenari di riordino che si stanno già elaborando e che incideranno sul loro futuro”.