ASCOLI PICENO – Tra i bilanci di fine anno di Marco Fioravanti, c’è anche quello prettamente politico da portavoce provinciale di Fratelli d’Italia. La riflessione di chiusura d’anno arriva dopo lo scandalo di mafia Capitale e viene affidata al blog: “siamo alla fine di un anno per me impegnativo ed importante, e come tutti faccio un bilancio personale e politico, ripercorrendo mentalmente le mie scelte, le energie spese e le mie varie proposte da consigliere prima e da Presidente del Consiglio poi. La riflessione però non può non portarmi allo tzunami economico e politico che la nostra Nazione sta vivendo, ma vorrei soffermarmi sul secondo perché credo sia antecedente al primo. Io che ho iniziato questo percorso da semplice cittadino, con impegno e determinazione, senza investiture dall’alto e senza “diritto di nascita”, voglio interpretare ora il Sentimento e lo sdegno di moltissimi uomini e donne che hanno lottato, speso tempo soldi ed energie per seguire un idea della politica che anteponesse alle parole i fatti, per costruire un Italia che pensi agli italiani, alle famiglie che sono ai margini, aidisoccupati che sono esclusi, ai piccoli e medi imprenditori che se lavorano onestamente non riescono a sopravvivere ed ai disabili che non hanno più un sostegno. Ma quello di cui sono convinto, essendo portavoce provinciale di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale Ascoli Piceno, che per interpretare questo sentimento c’è bisogno di una classe dirigente forte,onesta e limpida e non di chi vive tra i privilegi dei palazzi e chi all’esterno parla dello stato sociale e dentro il palazzo si divide la torta con la malavita sulle spalle degli ultimi, alle spalle di coloro che hanno creduto che questa classe dirigente potesse dargli una dignità. Questa politica mi fa schifo”.
LA VISIONE POLITICA – “Non solo voglio prendere le distanze e condannare chi ci ha incantato e tradito, ma voglio soprattutto credere ancora che con i tantissimi Consiglieri e amministratori locali onesti che ogni giorno balzano come pallette matte per poter rispondere ai tanti problemi che le nostre famiglie vivono, si può costruire una classe dirigente che si impegna per abbassare l’IVA, ad avere il coraggio di interrompere un imposizione di tagli lineari che possa dare spazio ad un investimento per la crescita, per il lavoro e per la dignità, tutelando la produzione interna e il Made in Italy che oltre ad avere un valore economico ha anche un valore identitario”.