ASCOLI PICENO – Aumentano le richieste di sostegno, diminuisce l’età media di chi ha bisogno di aiuto. Il quadro che emerge dall’analisi della Cna di Ascoli è sconfortante. Urge cambiare rotta per tornare a una situazione più accettabile come quella di qualche anno fa.
RICHIESTE SENZA ETA’ – “Fino a qualche anno fa”, spiega a tal proposito Anna Rita Pignoloni, direttrice del Patronato Epasa della Cna Picena, “i pensionati venivano da noi per chiederci una mano. E’ sempre stato così, ma ora la situazione si è fatta drammatica. Da quando la crisi si è inasprita, a chiedere aiuto sono anche le famiglie, le imprese e gli artigiani in difficoltà, ragazze e ragazzi che vivono da soli e non riescono ad arrivare a fine mese”. Le statistiche sono allarmanti: lo scorso anno 240 famiglie con reddito inferiore agli 8mila euro avevano presentato domande per la riduzione delle bollette del gas, della luce o per l’acquisto dei libri scolastici. Quest’anno invece le richieste sono addirittura triplicate e sono arrivate a 670. Un numero a dir poco smisurato.
UNA SITUAZIONE ALLARMANTE – Dati cupi che vengono mostrati anche da Ilario Persiani, Presidente regionale di Cna Pensionati: “Fino a qualche anno fa, l’anello debole della società era il pensionato. Oggi – paradossalmente – i pensionati sono il bancomat della famiglia, nonostante nelle Marche ce ne siano ben 50 mila non autosufficienti e quasi la metà a carico totale della famiglia. E nonostante la media regionale sia di 640€ al mese”. L’età media di coloro che fanno richiesta di pratiche di sostegno si è infatti drasticamente abbassata. Nel 2013, il 62% dei richiedenti risultava nato prima del 1960. Nel giro di appena un anno il 66% delle richieste arriva al contrario da persone nate dopo quella data. “Se si analizzano più nel dettaglio le statistiche”, continua Persiani, “si può notare come un richiedente su tre ha addirittura meno di 35 anni. E spesso deve mantenere almeno un figlio”. Per provare a dare un nuovo impulso a una situazione disarmante serve mettersi all’opera: “Nel nostro piccolo stiamo già organizzando alcuni incontri di formazione-informazione per giovani e anziani, cerchiamo di ridare la giusta attenzione a tutta la società. Servirebbe però un aiuto anche dalla politica e dal mondo istituzionale. Si potrebbe – tanto per fare un esempio – dare il via a campagne di sensibilizzazione verso l’utilizzo dei farmaci equivalenti. Dove si possono ridurre le spese, questo deve essere fatto. Nessuno può permettersi di togliere la dignità di vita a un’altra persona”.
L’UNIONE FA LA FORZA – Ennesima dimostrazione dei dati raccolti dalla Cna la fornisce Giuseppe Brutti, eletto pochi giorni fa Presidente provinciale della Cna pensionati: “Ho 72 anni e faccio ancora il barbiere. I soldi che arrivano con la sola pensione non mi permettono di condurre una vita tranquilla. Come prima cosa, abbiamo deciso di fare una riunione col Comune, le forze di polizia e altri settori per provare a risolvere una volta per tutte il problema degli anziani che vengono raggirati da alcuni delinquenti. Bisogna aggiornarsi sulla sicurezza in diversi ambiti. E poi vogliamo lavorare in sinergia con le altre province marchigiane: solo così si possono presentare progetti più ampi e adeguati”.