ASCOLI PICENO – “Etica e qualità del settore agroalimentare”, questo il titolo dell’incontro organizzato da Marche 2020 di Ascoli Piceno e svoltosi venerdì 5 dicembre alla Libreria Rinascita. Alla presenza delle realtà produttive territoriali è stata offerta una panoramica dei consorzi che operano nel territorio; tra questi il Consorzio Forestale dell’Appennino, con il suo direttore Agostino Agostini, per il presidio del territorio montano e il Consorzio dei Vini Piceni presieduto da Angela Velenosi e diretto da Armando Falcioni, con 40 cantine consorziate e una produzione pari alla metà del vino prodotto nelle Marche.
OLIVA DOP – Il Consorzio di tutela della DOP Oliva Ascolana Tenera del Piceno, invece, secondo il professor Leonardo Seghetti evidenzia la debolezza e la mancanza di risorse. Il presidente, infatti, sostiene quanto sia importante la promozione dell’oliva DOP debba essere condotta al pari della promozione dei vini piceni. “Di certo il Consorzio dell’oliva DOP non potrà essere lasciato solo nell’affrontare le rigidità e i pregiudizi che molti imprenditori e politici hanno avuto sino ad oggi nei confronti della DOP – emerge dal dibattito -, valorizzandone la forza in termini di attrattività turistica e culturale”.
IL SETTORE AGROALIMENTARE – Partecipi al dibattito anche i rappresentati della sezione Agroalimentare di Confindustria che hanno evidenziato la necessità di confrontarsi sull’etica nel mondo del lavoro agricolo e agroalimentare. Sul fronte della promozione del territorio piceno all’Expo 2015, invece, è intervenuta l’avvocato Valeria Senesi, amministratore del Centro Agroalimentare del Piceno. Sarà proprio il centro sambenedettese a essere la sede locale operativa e presidio permanente in cui ricevere operatori commerciali stranieri.
LAVORO ED ETICA – A sottolineare che l’etica nella produzione rappresenta la migliore arma per competere sui mercati anche esteri e che la qualità dei prodotti ne risulta diretta conseguenza è stata l’avvocato Micaela Girardi che ha introdotto i lavori esortando ognuno a dare il proprio apporto in base al proprio ruolo. Agricoltori, produttori, commercianti, esperti agronomi, consumatori e giuristi devono unire le competenze per individuare e far attuare scelte politiche di efficace rilancio e consolidamento del distretto agroalimentare del Piceno, vocazione prioritaria dell’economia, della cultura e del turismo delle nostre zone.