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ASCOLI PICENO – Ancora una strage di pecore nell’ascolano. I lupi hanno attaccato un gregge uccidendo quindici capi e ferendone altri trenta, mentre un centinaio di animali sono al momento dispersi nella zona tra il capoluogo ed Appignano del Tronto. A darne notizia è la Coldiretti provinciale dopo la denuncia di Antonio Ricciotti, allevatore della zona.

LA DENUNCIA – “Nell’ultimo anno abbiamo avuto almeno una quindicina di attacchi, tutti documentati – spiega al telefono l’imprenditore, impegnato nelle ricerche dei capi dispersi -. Stanotte non è servito neppure il recinto elettrico in ferro. I lupi l’hanno saltato e hanno attaccato il gregge fino a quando questo non ha sfondato la rete metallica”. Ricciotti, tra l’altro, è il presidente dell’Apa, l’Associazione provinciale allevatori. La strage di pecore segue l’attacco registrato sabato a Montalto delle Marche, dove erano stati uccisi sette capi.

SITUAZIONE INSOSTENIBILE – “Una situazione ormai insostenibile dinanzi alla quale la Regione deve dare risposte dopo un silenzio durato anche troppo – denuncia Paolo Mazzoni, presidente della Coldiretti Ascoli Fermo -. E la delibera sui danni da lupi presentata con un anno e mezzo di ritardo va a complicare ulteriormente le cose”. La proposta della Giunta non fornisce garanzie sulla questione più delicata, quella finanziaria, lasciando la disponibilità o meno delle risorse al pieno arbitrio della politica. In pratica si mette nero su bianco che i danni verranno pagati se ci saranno i soldi, sulla base delle scelte di bilancio che verranno compiute negli altri settori. Oltre a ciò, vengono inserite delle norme che, considerato il ritardo, diventano retroattive e che vanno a complicare l’iter delle domande di risarcimento già presentate. In compenso, nelle oltre centosettanta pagine di delibera si disserta sulle specie da mettere tra quelle potenzialmente preda dei lupi, con l’inserimento del bue tibetano e del muflone.

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