CASTEL DI LAMA – Una lettera aperta e diretta al presidente della Provincia Paolo D’Erasmo. Il Comitato anti inquinamento di Villa S. Antonio-Castel di Lama rompe il silenzio sulla vicenda che coinvolge la discarica Relluce e scrive al presidente esprimendo alcune considerazioni sul futuro dell’impianto. Il Comitato è uno dei promotori del “no” alla sesta vasca, ha seguito sempre da vicino le tappe del lungo percorso che si è poi concluso nella recente votazione dell’ATA. D’Erasmo dovrà presto trovare una soluzione alternativa per il trattamento dei rifiuti. Dal canto suo, il Comitato ha già una proposta, che in parte ricalca quella del vice sindaco di Castel di Lama Gianluca Re: i rifiuti possono andare all’estero.
LA LETTERA – “Gentilissimo Presidente D’Erasmo, Lei forse non è a conoscenza di quanto fatto sino ad ora riguardo la proposta arrivata in Provincia per la sesta vasca del Relluce. La popolazione ed i Comuni della Vallata si sono mobilitati presentando una serie di osservazioni fondate, formalmente corrette e tecnicamente valide per dimostrare quanto il progetto in Vostro possesso abbia lacune gravi. La mobilitazione è motivata da ragioni ben più profonde di quelle tecniche o da un semplice malcontento emozionale; essa è giustificata dai fatti che dimostrano quanto la politica non abbia tenuto fede alle proprie promesse (già la quarta e poi la quinta vasca dovevano essere le ultime) e da come la politica in tutti questi anni non abbia fatto passi avanti nel ricercare soluzioni serie ed alternative. La sesta vasca sembra essere l’ennesimo diktat, giustificato forse dagli interessi economici di alcune aziende, ma non da un reale bisogno del territorio, già martoriato a livello ambientale. La gente è stanca, arrabbiata e si sente presa in giro, senza avere risposte concrete e credibili. Le vasche già esistenti a Relluce non danno garanzia di sicurezza”.
RIFIUTI IN GERMANIA – “Anche l’ATA ha espresso la propria contrarietà nei confronti della sesta vasca della discarica di Relluce, ed ora, in pochi giorni, Lei chiede soluzioni alternative. Ecco, una gliela indichiamo noi e confidiamo che venga presa in seria considerazione visto che nelle tante riunioni, nel tanto parlare delle istituzioni una ipotesi del genere non è stata mai vagliata.
Abbiamo trovato un’azienda tedesca (di cui potremmo fornirle i dati) che è disponibile a ricevere 50.000 tonnellate/anno per 4 anni a 60,00 euro a tonnellata nel suo impianto in Germania. Al nostro territorio resterebbero il ritiro dei rifiuti, il primo trattamento, la gestione dei rifiuti differenziati, l’immagazzinamento e la predisposizione per il trasporto dell’indifferenziato; non si perderebbero posti di lavoro. Potremmo puntare tutte le risorse non spese per la sesta vasca nell’ammodernamento e nel potenziamento dell’impianto di trattamento locale dei rifiuti differenziati. Questo avrebbe un ritorno economico e occupazionale positivo per il territorio e ci renderebbe competitivi sui processi più moderni per la gestione del ciclo dei rifiuti. Il territorio ne guadagnerebbe a livello economico, ambientale ed occupazionale. Un triplo beneficio per il cittadino e per la comunità, che coincide esattamente con la missione della realizzazione del benessere collettivo che gli Enti locali sono chiamati a realizzare. Pensiamo si possa approfondire questa soluzione e ci stupisce che non sia stata percorsa prima.
La invitiamo a fare delle ricerche di mercato mirate, per valutare le alternative percorribili alla discarica per i rifiuti indifferenziati, sul modello di quella che le abbiamo proposto.
La logica dell’emergenza nasce da una mancata programmazione e dalla assenza di una politica ambientale lungimirante. L’emergenza ci ha obbligato a scelte miopi, affrettate, non sempre convenienti e comunque dannose. Ci auguriamo che almeno con lei, stavolta, non si compiano scelte sciagurate sotto il profilo ambientale con il falso pretesto dell’emergenza, al quale la popolazione non è più disposta a credere”.