ASCOLI PICENO – Appena presentato già fa discutere il Codice Etico presentato dall’Amministrazione Castelli. Ad un giorno dal suo approdo in Consiglio Comunale il Pd espone tutte le sue perplessità sul testo definito pieno di lacune, tanto che saranno ben 14 gli emendamenti presentati sul Codice Etico dai democratici che, se non saranno accolti, sono pronti al voto contrario.
LA CARTA DI PISA – “Dal Comune ci è pervenuto il Codice Etico – spiega Francesco Ameli – che è uno strumento importante al quale siamo assolutamente favorevoli, ma poi analizzando il testo sono sorte più di una perplessità”. Per il capogruppo del Pd infatti il Codice Etico è stato ripreso dalla Carta di Pisa, che è un codice di condotta per gli amministratori locali promosso dall’associazione Avviso Pubblico nel febbraio del 2012, tralasciandone però alcuni passaggi fondamentali. “Ci sono importanti lacune – fa notare Ameli – che ledono il concetto di trasparenza sbandierato dal Presidente del Consiglio Comunale. Per esempio manca l’importante precisazione sul cumulo degli incarichi politici, poi nella parte riguardante i finanziamenti all’attività politica non ci sono riferimenti ai privati che hanno rapporti in appalti pubblici. E’ un testo molto più leggero rispetto alla Carta di Pisa, proprio per questo abbiamo presentato 14 emendamenti per migliorarlo”.
IL CASO SERT – Non si è parlato solo del Codice Etico durante la conferenza stampa. L’occasione è stata buona per il segretario dei Giovani Democratici Francesco Di Vita per fare il punto della situazione anche su altri importanti temi cittadini : ” Per prima cosa ci tenevamo a precisare che l’ordine del giorno sulla commemorazione di Costantino Rozzi non è assolutamente una speculazione politica ma bensì uno stimolo al fatto che una personaggio così importante per la nostra città, senza di lui non ci sarebbe la Facoltà di Architettura ad Ascoli, venga ricordato al meglio. Come Giovani Democratici in più chiediamo al sindaco cosa è stato fatto, o meglio non è stato fatto, per la Carbon. A noi pare che tutto sia stato in mano all’iniziativa dei privati senza alcun coordinamento politico che sarebbe assolutamente necessario. Un’altra vicenda che merita una più attenta analisi è quella riguardante il Sert, un problema che merita meno annunci dove si deve cercare di trovare una soluzione condivisa per capire come possa avvenire un eventuale spostamento. Ci deve essere una riflessione approfondita ma non soltanto su temi economici ma anche su tutte le tematiche inerenti alla delicata tematica della tossicodipendenza“.