ASCOLI PICENO – “L’impegno politico dell’associazione inAscoli è nato fuori dai partiti ed ha trovato linfa in quei cittadini che coltivano interesse e impegno per migliorare la comunità in cui vivono”, così Micaela Girardi commenta la posizione dell’associazione di fronte al quadro politico locale in vista delle prossime elezioni regionali.
IN ASCOLI – L’associazione inAscoli sta seguendo con interesse l’azione del presidente in carica Gian Mario Spacca nel dibattito politico che lo contrappone in questa fase al Partito Democratico regionale, “partito che – come spiega la referente dell’associazione – sembra sempre più oppresso dalle competizioni carrieristiche dei propri esponenti e sempre più illuso che possa beneficiare del consenso elettorale di Renzi anche nelle elezioni amministrative. Questi preoccupanti segnali di autoreferenzialità hanno trovato di recente una pessima conferma nel primo voto in Consiglio Regionale in favore degli assessori esterni”.
GLI ESTERNI – La modifica allo Statuto della Regione Marche consentirebbe al presidente della Regione di nominare tutti gli assessori tra persone non elette in Consiglio Regionale. “Per presunzione una certa sinistra non ha esitato a scomodare Montesquie e la divisione dei poteri dello Stato – prosegue la Girardi – , per tentare di giustificare una volgare moltiplicazione di poltrone di cui il PD regionale ha disperato bisogno per non scontentare nessuna delle numerose correnti interne. In realtà, il PD è stato troppo impegnato nelle faide interne e sino ad oggi non ha dimostrato di aver costruito una solida candidatura per la presidenza della Regione Marche”.
LE SORTI DI SPACCA – E se Gian Mario Spacca dichiara di volersi ricandidare per evitare che si disperda quanto fatto in questi due anni di mandato, l’associazione inAscoli presta il fianco. “La candidatura fondata sul lavoro svolto nei due mandati dal presidente in carica, se recepirà le istanze per i territori presenti nei programmi di movimenti politici come inAscoli, risulterà più innovativa rispetto alla scelta di candidati fatta nelle segrete stanze di compensazione dei partiti oppure con primarie costruite solo ad excludendum”, chiosa Micaela Girardi.