“Nel lontano Ovest conoscevo un tipo, un tipo di cui voglio parlarvi. Si chiamava Jeffrey Lebowski. O almeno così lo avevano chiamato gli amorevoli genitori. Ma lui non se ne serviva più di tanto. Jeffrey Lebowski si faceva chiamare Il Drugo”.
Comincia così, con la voce fuori campo dello Straniero (Sam Elliot), uno dei più famosi film cult degli ultimi vent’anni.
Ma chi è Il Drugo, e soprattutto quali sono le ragioni di un simile successo?
Innanzitutto va detto che nella versione originale il soprannome di Lebowski è Dude, letteralmente “Tizio”. La scelta di affidarsi a “Drugo”, ovviamente senza alcuna attinenza con i Drughi di Arancia Meccanica, fu criticata da molti fans proprio per il richiamo al gruppo del film di Stanley Kubrick, di indole opposta a quella di Lebowski.
Il Drugo dei Coen è infatti un pacifista fannullone e trasandato (Jeff Bridges), che vive giocando a bowling, fumando marijuana e bevendo White Russian. Insieme agli amici Walter (John Goodman), un esaltato ex combattente del Vietnam per il quale il bowling è quasi una ragione di vita (“Questo non è il Vietnam, è il bowling: ci sono delle regole”) e Donny (Steve Buscemi), si trova costretto a fuggire dagli scagnozzi di un magnate del porno, che per uno scambio di persona lo accusa di dovergli dei soldi.
Il singolare intreccio darà luogo a una serie di equivoci e avventure ai limiti del surreale.
Più che la storia in sé è la caratterizzazione dei personaggi, interpretati da un ricco cast in cui figurano anche John Turturro, Julianne Moore e Philip Seymour Hoffman, a rendere Il grande Lebowski un cult.
Ogni personaggio è protagonista a sé, partecipe dell’armonia del film anche nell’interpretazione di una singola scena, mentre l’esaltazione della figura chiave del Drugo avviene attraverso l’esasperazione del suo stile di vita, evidentemente sopra le righe anche nella sua fase onirica.
Il suo è l’approccio di chi non si affanna ad affrontare la vita e preferisce prenderla come viene.
Questa visione, molto più attendista che nichilista, ha ispirato addirittura una religione, il Dudeismo, fondata nel 2005 dal giornalista Oliver Benjamin e che conta più di 160.000 seguaci.
“Prendila come viene. So che lo farai” – “Sicuro. Drugo sa aspettare”
REGIA: Joel Coen
ANNO: 1998
GENERE: Commedia
DURATA: 117 minuti