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ASCOLI PICENO – Si è tolto la vita nel carcere di Marino del Tronto l’imprenditore fermano che il 15 settembre scorso aveva sparato e ucciso due suoi ex operai kosovari. La fine di Gianluca Ciferri è avvenuta intorno alle quattro di notte e sembrerebbe che abbia lasciato una lettera.

LA CRONACA – L’imprenditore fermano era finito in carcere per aver ucciso due suoi dipendenti che gli erano andati a chiedere, brandendo una piccozza, gli stipendi arretrati. Stando alle informazioni emerse sul caso, gli operai erano ricorsi anche ai sindacati che avevano aperto un contenzioso per recuperare gli arretrati. Poi gli spari dalla pistola di Ciferri che hanno messo a tacere per sempre i due padri di famiglia. Nexhmedin aveva una moglie e quattro figli piccoli, mentre Valdet aveva una moglie, un figlio e un altro in arrivo.

L’ARRESTO E IL SUICIDIO – Il 21 settembre il Gip aveva convalidato l’arresto e il provvedimento di custodia cautelare in carcere dopo un lungo interrogatorio in cui Ciferri aveva spiegato di essersi difeso da un’aggressione. Se la lettera esiste, sarà consegnata agli atti della procura di Ascoli Piceno che indaga sul suicidio; parallelamente verrà aperta un’inchiesta interna verrà al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Ciferri lascia la compagna e quattro figli.

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