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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Anche San Benedetto del Tronto avrà la sua Denominazione Comunale di Origine. È stato ufficialmente presentato il marchio De.C.O. che decreterà in via rigorosa e determinata la provenienza e la qualità di prodotti, piatti e manifestazioni strettamente comunali. Soddisfatti di questo traguardo raggiunto l’assessore Fabio Urbinati e i consiglieri Pierfrancesco Morganti (presidente della Commissione Attività produttive) e Vinicio Liberati (presidente della Commissione Cultura).

TUTELA E VALORIZZAZIONE – Il marchio De.C.O. rappresenta, insomma, una via istituzionale per sostenere ogni forma di intervento a favore del patrimonio tradizionale, naturale, artigianale, commerciale e marittimo-agro-alimentare. Solo identificando e conservando le preziosità territoriale, infatti, una città può valorizzare le sue caratteristiche. Per questo sarà costituita una commissione formata da un pool di rappresentanti comunali, delle associazioni di categoria, di cultori della tradizione e di esperti nei vari settori di volta in volta presi in considerazione.

DENOMINAZIONE COMUNALE – La Denominazione Comunale rappresenta, inoltre, il primo passo verso riconoscimenti nazionali ed europei. A fare da apripista il brodetto sambenedettese che, in virtù delle sue caratteristiche, può godere di questo riconoscimento. L’istituto alberghiero cittadino avrà il compito di avviare la procedura di segnalazione per l’iscrizione al registro comunale De.C.O., mentre l’assessore Urbinati assicura il festival entro il 2015.

COME FUNZIONA – L’iscrizione nel registro o all’albo vale ad attestare l’origine locale del prodotto, la sua composizione e la modalità di produzione secondo apposito disciplinare o scheda identificativa. Di pari passo un albo in cui vengono iscritte le segnalazioni relative alle iniziative e manifestazioni riguardanti le attività e le produzioni locali. Le segnalazioni ai fini dell’iscrizione del registro De.C.O. possono essere fatte da chiunque ritenga necessario promuoverle e d’ufficio dallo stesso Comune. Le istanze, adeguatamente documentate, passeranno al vaglio di un’apposita commissione che approverà o meno l’iscrizione al registro o all’albo, garantendone la massima divulgazione anche attraverso una speciale sezione nella biblioteca comunale.

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