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ASCOLI PICENO – Chiusa in Regione, con la firma tra le parti, la vertenza dello stabilimento Scandolara di Ascoli Piceno, che nel giugno 2014 aveva avviato la procedura di mobilità per il licenziamento collettivo di 25 dipendenti. Azienda e organizzazioni sindacali hanno ora sottoscritto l’accordo per un “contratto di solidarietà difensivo” che gestisce gli esuberi attraverso una riduzione dell’orario di lavoro per 196 lavoratori (169 operai, 25 impiegati e 2 quadri) e la possibilità, per l’azienda, di collocare in mobilità fino a 15 dipendenti sulla base della manifestazione di volontà di non opporsi al licenziamento.

IL GRUPPO SCANDOLARA – Il gruppo europeo Scandolara Spa ha in Italia due strutture: gli uffici commerciali a Garbagnate in provincia di Milano e lo stabilimento ad Ascoli Piceno con i laboratori di ricerca e sviluppo e gli impianti per la produzione di tubetti di alluminio e plastica, nonché per lo stampaggio a iniezione dei componenti. Nonostante le azioni avviate per ridurre il costo del lavoro e contenere i risultati negativi, l’azienda ha dovuto affrontare difficolta che hanno determinato l’avvio delle procedure di licenziamento, a seguito della diminuzione di volumi di vendita.

L’ASSESSORE LUCHETTI – “Una vertenza difficile che si è conclusa nel modo migliore per l’azienda e il lavoratori – commenta l’assessore al Lavoro, Marco Luchetti –. Il contesto economico e produttivo non poteva proporre soluzioni diverse. Con il dialogo si è raggiuto un compromesso accettabile che soddisfa le parti. Pur in presenza dell’esubero dichiarato – sottolinea –, le parti hanno convenuto sulla necessità di non disperdere il patrimonio di professionalità e di specializzazione acquisito negli anni dalle maestranze impiegate nel ciclo produttivo, utilizzando tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione per il sostegno dell’occupazione. L’accordo mira proprio a ridurre i licenziamenti, per puntare su un rilancio produttivo che possa essere apprezzato dal mercato”.

CONTRATTO DI SOLIDARIETA’ – Azienda e sindacati hanno concordato, per un periodo di 12 mesi (dal 6 ottobre 2014 al 6 ottobre 2015), un ricorso al contratto di solidarietà difensivo, che consente di contenere la riduzione del personale, attraverso una contestuale riduzione dell’orario di lavoro per 196 dipendenti (mediamente pari al 22% su base settimanale e riparametrato per soddisfare temporanee esigenze di lavoro). L’azienda anticiperà il trattamento economico del contratto di solidarietà, mentre gli incentivi per i licenziamenti volontari verranno concordati con accordi separati.

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