ASCOLI PICENO – Grazie al decreto “Sblocca Italia”, con cui il governo Renzi spera di far ripartire il motore della ripresa nel nostro Paese, sono state introdotte alcune novità riguardanti il settore dell’edilizia. Confartigianato Ascoli prova a fare il punto della situazione sulle principali misure adottate.
LE GRANDI OPERE – Innanzitutto viene segnalato l’incentivo alla riapertura dei grandi cantieri di lavori pubblici con lo stanziamento complessivo di 3.890 milioni di euro spalmati su più anni (39 milioni per l’anno 2013, 26 milioni per l’anno 2014, 231 milioni per l’anno 2015, 159 milioni per l’anno 2016, 1.073 milioni per l’anno 2017, 2.066 milioni per l’anno 2018 e 148 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020). Trovano inoltre spazio le opere incompiute indicate dai Comuni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal 2 al 15 giugno 2014. Sul fronte del patto interno, per le amministrazioni locali arriva una boccata d’ossigeno in quanto i pagamenti connessi agli investimenti in opere oggetto di segnalazione, nel limite di 250 milioni di euro per l’anno 2014, sono esclusi dal patto di stabilità.
LE SCUOLE – Per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e l’adeguamento antisismico sarà possibile fruire di semplificazioni amministrative con un’accelerazione delle procedure. Le opere possono essere, infatti, affidate dalle stazioni appaltanti per importi complessivi inferiori alla soglia comunitaria (5.186.000 euro), nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione, con invito rivolto ad almeno tre operatori economici. Per i lavori di estrema urgenza di messa in sicurezza degli edifici scolastici di ogni ordine e grado è consentito l’affidamento diretto da parte del responsabile del procedimento fino a 200.000 euro, con invito rivolto almeno a cinque operatori. Inoltre, per i lavori di estrema urgenza, i termini ordinari di ricezione delle domande di partecipazione e delle offerte sono dimezzati.
LA CRISI DELL’EDILIZIA – La Confartigianato di Ascoli Piceno fa notare, sulla base di dati ANAEPA, quanto ancora la crisi colpisca duramente il settore edile, segnando negli ultimi dodici mesi un calo di occupati del 4,8% (totale occupati edili 1.496.920). Le 866.131 aziende del settore sono diminuite dell’1,7%. Ancor più negativo l’andamento delle 542.169 imprese edili artigiane che nell’ultimo anno sono calate del 2,7%. Sono in discesa sia il valore della produzione, 4,7% tra maggio 2013 e maggio 2014, sia l’indice del valore aggiunto che è diminuito dell’1,7% tra il primo trimestre 2013 e il primo trimestre 2014.
Le imprese del settore costruzioni sono anche quelle che soffrono maggiormente la diminuzione dei finanziamenti bancari, tra aprile 2013 e aprile 2014 lo stock di credito è calato del 10,8% rispetto alla flessione del 6,7% registrata dal totale delle imprese. Peggiora anche la qualità del credito all’edilizia, i tassi di interesse sui prestiti bancari alle aziende si attestano al 7,21% a fronte del 6,48% applicato al resto delle imprese.
LA DISOCCUPAZIONE – Secondo il Centro Studi della Confartigianato, nella provincia di Ascoli Piceno, dove ogni giorno nascono due nuove imprese, il tasso di disoccupazione generale è pari all’11,4%, di poco superiore al dato della Regione Marche che si attesta all’11,1%; mentre la disoccupazione giovanile under 25 registra drammaticamente un 48,4%, se confrontato con il dato regionale del 36,1%. A ciò si aggiungano i consueti problemi infrastrutturali che non consentono uno sviluppo omogeneo e integrato dell’economia interna (tasso dotazione infrastrutturale della provincia Ascoli Piceno e Fermo è del 74,5%), la lentezza burocratica e l’incertezza della giustizia civile. Nella provincia di Ascoli Piceno la durata media complessiva dei procedimenti civili è di 1449 giorni.
ALTRE MISURE – Una ulteriore semplificazione in materia di edilizia riguarda i processi di sviluppo sostenibile, con particolare attenzione al recupero del patrimonio edilizio esistente e alla riduzione del consumo di suolo.
Una boccata d’ossigeno per il settore può arrivare dagli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico. Nel terzo trimestre di quest’anno, a livello nazionale, sono 455.205 i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione e il loro numero è aumentato del 22,4% rispetto allo scorso anno.