ASCOLI PICENO – “D’Erasmo chi?”, così l’attuale presidente della Provincia Piero Celani reagisce al programma di D’Erasmo affidato alle cronache locali in cui l’esponente Pd, dopo aver giudicato demolitore il suo segretario nazionale Matteo Renzi, accosta lo stesso Celani a demolitore della Provincia ascolana.
“Peccato che ignori, o finga di ignorare, quello che è stato un impegno serio e profondo e non certamente vissuto alla giornata per risanare l’Ente e mettere in sicurezza i conti. In questi anni, certamente difficili, abbiamo sempre operato nell’interesse e non contro il territorio e questo, dati alla mano, nonostante avessimo ereditato un enorme indebitamento pregresso”. Per Celani è tutto scritto nei bilanci delle varie giunte, quelli di Colonella e Rossi per la precisione, e nella divisione con Fermo.
“Ma, in questi anni, dove era il consigliere Pd mentre questa giunta era impegnata in un lavoro per certi versi storico? – provoca Celani – Forse qualcuno dovrebbe ricordare al candidato, ufficiale, del Partito Democratico alla presidenza della Provincia quello che si è perso pur sedendo sui banchi del consiglio provinciale. Gli ricordo l’abbattimento dei costi della politica, la complessa ristrutturazione del debito, il piano di risanamento decennale e tutto quanto questo salvaguardando i posti di lavoro, pagando i crediti delle imprese, i fornitori e continuando a erogare i servizi”.
Se D’Erasmo parla di maggiori attenzioni ai problemi reali e punta il dito contro l’attuale gestione provinciale, Piero Celani sfodera “gli oltre 4 milioni di euro che abbiamo investito per l’innovazione nelle imprese con 476 progetti, il Prestito d’Onore Piceno, StartAp21 per la formazione di nuovi imprenditori, per non parlare dei 100 corsi di formazione avviati con 32 milioni del Fondo Sociale Europeo e le misure di sostegno per i soggetti svantaggiati con centinaia borse lavoro”.
Insomma, si alzano già i toni per la presidenza della Provincia, una corsa che però dovrebbe tener conto delle diverse competenze provinciali.