VENAROTTA – In cinque mesi un’azienda di Venarotta ha visto uccidere dai lupi 112 pecore. A denunciarlo è la Coldiretti Ascoli Fermo, dopo l’ennesimo attacco all’impresa di Guido Stangoni, allevatore di capi pregiati di razza sopravvissana. La scorsa notte i lupi sono penetrati in uno dei recinti dell’azienda e hanno ucciso due pecore gravide e fatto sparire altre tre.
“Siamo davvero disperati per una situazione ormai insostenibile: tra animali sgozzati sul posto e dispersi, dallo scorso 28 aprile abbiamo perso oltre cento capi – spiega Stangoni -. Sto addirittura cercando di vegliare vicino ai recinti all’interno del mio fuoristrada, ma avendone uno a Venarotta e l’altro sul monte Vettore non riesco da solo a sorvegliarli. Così i lupi, che ormai non sembrano avere più paura di nulla, attaccano quelli non presidiati riuscendo a penetrare all’interno delle recinzioni”.
Perdere capi di bestiame è diventato insostenibile per gli allevatori, soprattutto se dalla politica non vengono fornite risposte rassicuranti in fatto di indennizzi. “Coldiretti non è più disposta a sopportare una situazione del genere. E ricordiamoci che stiamo parlando di indennizzi e non di risarcimenti, ovvero di soldi che coprono una minima parte del danno. L’indennizzo previsto attualmente dalla legge per una pecora uccisa da un lupo va da 50 a 110 euro, a seconda del peso dell’animale. A questa cifra – sottolinea Coldiretti – vanno però tolti i 30 o 40 euro necessari allo smaltimento della carcassa, che l’allevatore deve pagare di tasca propria. Soldi che deve tirare fuori subito, mentre per ricevere l’indennizzo dovrà attendere un periodo indefinito”.
La situazione è un vero e proprio problema di ordine pubblico, ma scarseggiano gli aiuti tanto che gli allevatori devono ancora ricevere gli indennizzi del 2013 e parte del 2012 e del 2011, come spiega Paolo Mazzoni, presidente della Coldiretti Ascoli Fermo.