SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non sarà facile scrivere la parola fine all’indagine sullo Stadio Riviera delle Palme. Con la lettere del presidente di Commissione Pierluigi Tassotti, in cui chiedeva a gran voce di portare la documentazione nel primo Consiglio comunale utile, si è aperta una vera e propria questione.
La relazione è pronta e presentata ad agosto nell’ambito di una riunione a cui tutta la maggioranza non ha assistito. Conseguente la richiesta al presidente del Condiglio Marco Calvaresi di discutere la relazione in assise; richiesta passata alla segretaria comunale che non ha dato l’ok restituendo la relazione al mittente. Insomma, la relazione espressamente richiesta dal Consiglio Comunale e dal sindaco Gaspari non sarà annoverata tra i prossimi punti all’ordine del giorno. Il consigliere e presidente di Commissione Pierluigi Tassotti non ci sta e, dopo la lettera inviata a Calvaresi, annuncia di rivolgersi alla Procura della Repubblica ascolana.
Ma, perché la relazione d’indagine non può essere presentata in Consiglio? Stando agli uffici comunali, sulla base di valutazioni giuridiche e di regolamento comunale. “La relazione sullo Stadio Riviera delle Palme non può essere portata in Consiglio comunale, così come statuito dal regolamento vigente – spiega il presidente del Consiglio comunale Marco Calvaresi -. Questo è quanto è stato detto al sottoscritto e diffusamente spiegato dalla segretaria comunale Pierbattista che è persona indubbiamente competente e certamente immune da interessi impuri”.
L’ultimatum di Tassotti porterebbe Calvaresi – come spiega in una nota stampa – a violare il regolamento comunale e compromettere il suo ruolo super partes che si baserebbe proprio sul rispetto indiscusso delle norme. “Rivendico, per questo, onestà intellettuale e dignità politica del mio agire. Le sue richieste sono illegittime e dimostrano che egli sia portatore di interessi comunque grettamente personali verosimilmente riconducibili a torbide manovre di palazzo che nulla hanno a che fare con la politica sana e trasparente che perseguo. A scanso di equivoci – chiosa – intendo dire forte e chiaro che gli ideali di giustizia e libertà in cui credo sono per me irrinunciabili e che sono pronto a reagire a questo e ad ogni altro attacco contro la mia persona e il mio ruolo istituzionale”.