ASCOLI PICENO – Mentre proseguono le ricerche dei militari dispersi, ad Ascoli Piceno è stato aperto un fascicolo con ipotesi di disastro colposo affidato al pm Umberto Monti della Procura ascolana. Le testimonianze parlano di un fragore e di una palla di fuoco, altri commentano lo scontro come una scena apocalittica avvenuta a pochi chilometri di distanza di un centro densamente popolato come Ascoli Piceno e da tanti piccoli Comuni che puntellano le colline dell’entroterra Piceno. I due Tornado, partiti dalla base di Ghedi (Brescia), stavano effettuando un addestramento propedeutico a una missione in programma in autunno e stavano percorrendo le normali rotte aeree previste dall’Aeronautica militare. Descritti come mezzi sicuri, gli anni archiviano comunque incidenti come o simili a quello di Ascoli Piceno.
Giugno 2014 e 2010 in Spagna, un crash dopo il decollo a novembre 2009 a Pisa. E ancora: luglio 2008 a Grottaglie, nel 2000 un TF-104 del Quarto Stormo di Grosseto si inabissò davanti nelle acqua del Tirreno, agosto 1999 un Tornando precipita a largo delle coste siciliane e sono tante altre ancora le date che segnano gli incidenti di aerei militari su territorio nazionale e non. Salta all’occhio la data del 1981 quando un F104 partito dall’aeroporto di Ghedi in provincia di Brescia (lo stesso dei due Tornado precipitati ieri 19 agosto ad Ascoli), rimase vittima di un incidente in cui ha perso la vita il pilota Tenente Tiziano Montinaro; i resti dell’aereo furono rinvenuti nel raggio di un chilometro nella campagna di Maniago.
Un bollettino sconfortante che riporta alla memoria vere e proprie stragi che hanno coinvolto anche i civili. Si apre una grande parentesi che raccoglie, tra i più recenti, il disastro avvenuto a Cavalese nel 1998, quando un aereo militare statunitense tranciò il cavo della funivia del Cermis provocando 20 vittime. E ancora quello avvenuto nel 1990, quando un aereo militare cadde su un istituto tecnico a Casalecchio di Reno causando la morte di 12 studenti e ferendo altre 88 persone. Il pilota abbandonò l’aereo appena resosi conto di aver perso il controllo. Era l’8 agosto del 1988, invece, quando tre velivoli Aermacchi MB-339 delle Frecce Tricolore entrarono in collisione nei cieli di Ramstein in Germania a quaranta metri da terra; due precipitarono sulla pista, uno sulla folla uccidendo 67 persone. O quello del marzo 1977 in cui persero la vita 38 allievi dell’Accademia Navale di Livorno dopo un violento impatto contro le pendici del Monte Serra.
Non possiamo ancora definire cosa sia accaduto ai Tornado in volo sopra il Piceno, non si esclude un’avaria. Per il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli si è sfiorata una strage e fortunatamente non si registrano vittime civili. Due caschi e un seggiolino non armato, ovvero non pronto per essere eiettato, sono stati trovati dalle squadre di ricerca a Casamurana. Ritrovati due corpi carbonizzati dei quattro militari. “Il mio pensiero va ai piloti e alle famiglie dei piloti – commenta il presidente del Consiglio di San Benedetto del Tronto, Marco Calvaresi -. Questi sono gli uomini che ci difendono fuori dai confini nazionali, sono quelli che partono nelle missioni internazionali di pace nel mondo, sono quelli che rappresentano il meglio dell’Italia all’estero, un po’ di rispetto ci vuole soprattutto quando la morte arriva”.