GROTTAMMARE – Dopo due rinvii causa maltempo, martedì 12 agosto la città di Grottammare potrà salutare i bambini del Popolo Saharawi in soggiorno a Grottammare per l’annuale progetto di cure e accoglienza sanitaria. In programma “Un tè in tenda”, la tradizionale serata di saluto e intrattenimento in piazza Fazzini, dove alle ore 21.30 inizierà lo spettacolo di giocoleria e arte di strada offerto dagli artisti del Ferrando Show. Seguiranno degustazioni di thè alla maghrebina e tatuaggi all’henné.
Insieme alla cena di solidarietà “Insieme per il saharawi” che si tiene in primavera e all’iniziativa “Sorrisi nel deserto” abbinata al Festival dell’umorismo, “Un tè in tenda” è uno degli eventi ideati per condividere con cittadini e turisti un’esperienza di solidarietà che il Comune porta avanti dal 1999. L’iniziativa fa capo all’assessorato al Dialogo per la Pace su proposta della Consulta per la fratellanza tra i popoli. La partecipazione è gratuita, ma sarà possibile effettuare delle offerte per garantire il proseguo del programma di cure e assistenza sanitaria. Sono duemila euro, intanto, i fondi raccolti nell’ambito della manifestazione “Cabaret, amoremio!”.
I bambini sono accolti nella sede scolastica di via Battisti dai primi di luglio, grazie alla collaborazione dell’associazione Rio De Oro, e ripartiranno a fine agosto. Alcuni di loro, invece, si tratterranno nel caso in cui le cure stabilite in questo periodo siano impossibili da praticare negli ospedali da campo allestiti nelle tendopoli del deserto del Sahara, dove il popolo Saharawi vive da quasi 40 anni.
Attraverso progetti destinati ai loro bambini, il comune di Grottammare, in virtù del Patto di amicizia che lo lega ai Saharawi, si impegna a tenere alta l’attenzione da parte dei media sulla causa politica di un popolo che attende da decenni di rientrare nei territori di origine e dare seguito al referendum per l’autodeterminazione. Un diritto affermato anche da una risoluzione dell’Onu, totalmente disattesa dal governo marocchino che ha occupato le terre saharawi dopo l’abbandono della Spagna delle colonie nordafricane e costretto i suoi abitanti a rifugiarsi nel deserto del Sahara algerino, dove vivono accampati dal 1975.