SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel pomeriggio di ieri si è tenuta in Municipio una riunione per esaminare la questione relativa all’installazione provvisoria dell’antenna all’Agraria in via La Malfa. Erano presenti il vicesindaco Eldo Fanini, il consigliere Gianluca Pasqualini, il dirigente del settore Sviluppo del Territorio Germano Polidori, un rappresentate e un tecnico della ditta che sta installando l’antenna, i rappresentati del comitato di quartiere e alcuni abitanti della zona Agraria.
I cittadini hanno chiesto delucidazioni in merito alle motivazioni tecniche e giuridiche che hanno portato il Comune ad autorizzare l’installazione. Le spiegazioni tecniche sono state fornite dall’ingegner Polidori che ha spiegato come, per la legge, le antenne di telefonia mobile sono opere di urbanizzazioni primaria (equiparate quindi alle scuole, ai parchi pubblici, ai parcheggi e alle fognature) e i gestori possono richiedere l’installazione di antenne in ogni punto che reputino necessario per la copertura del segnale. In base alla legge regionale in materia, il Comune ha però regolamentato le installazioni mediante un piano di localizzazione definito Piano delle antenne.
Per l’antenna in questione è stata rilasciata, previa acquisizione dei pareri favorevoli dell’Arpam e dell’Asur (che ha dichiarato la propria incompetenza in materia), un’autorizzazione provvisoria all’esercizio fino al 30 settembre 2014. Infatti, pur non essendo quello di via La Malfa tra i siti previsti dal piano, l’art. 19 del Regolamento comunale prevede la possibilità di autorizzare impianti provvisori per consentire alle compagnie telefoniche l’esecuzione di prove di trasmissione, in questo caso in vista dell’introduzione dello standard di telefonia mobile cellulare ad alta velocità LTE.
L’impianto installato servirà quindi alla compagnia per valutare la migliore collocazione di un’antenna nella zona in vista di una modifica del regolamento (in quale già contempla la necessità di un periodico aggiornamento) che avverrà previa concertazione con le altre compagnie. Si è dunque concordato che Comune e ditta, di concerto con i cittadini del quartiere, decideranno dove l’antenna sarà definitivamente installata, fermo restando che l’impianto è indispensabile per assicurare in quella zona un’adeguata copertura di segnale.