ASCOLI PICENO – Nuovo incontro in Regione sul caso Coalac alla presenza del sindaco Guido Castelli, il presidente Gian Mario Spacca, il vicepresidente Antonio Canzian, l’assessore all’Agricoltura Maura Malaspina, l’assessore al Lavoro Marco Luchetti, ma anche funzionari del Servizio Agricoltura e consiglieri regionali. La riunione ha evidenziato come l’accordo non soddisfi le attese delle istituzioni, che puntano alla valorizzazione delle filiere agroalimentari di qualità e alla tracciabilità delle produzioni. Chiara, invece, la volontà di mantenere la produzione del latte nelle Marche e in particolare ad Ascoli Piceno nell’ottica di una piano di sviluppo rurale per le Marche 2014/2020.
“Dal ragionamento di Spacca – spiega il sindaco ascolano Guido Castelli – consegue che la bozza di accordo che è stata rimessa al vaglio dei sindacati e dei lavoratori va aggiornata e rivista almeno in due direzioni. Innanzitutto per quanto concerne le premesse che, ad oggi, non evidenziano la centralità strategica del latte fresco così come tratteggiata da Spacca”.
L’assessore Canzian si è impegnato a definire gli aggiornamenti del testo. Si attende, insomma, un’integrazione dell’accordo sul futuro del sito produttivo della Cooperlat di Ascoli Piceno che preveda la valorizzazione della produzione del latte fresco anche nell’ipotesi di cessione dello stabilimento ex Coalac ad altri imprenditori interessati.
“Non siamo di fronte a una semplice vertenza aziendale, ma a un progetto strategico per il futuro economico delle Marche. – ha ricordato Spacca – Dobbiamo difendere la tracciabilità e la qualità delle nostre produzioni agroalimentari che stanno trainando l’export marchigiano”.
Inoltre, ci sono imprenditori disponibili a farsi carico dell’avvio di produzione del latte fresco. “Già a settembre – fa sapere Spacca – alcuni verranno nelle Marche per valutare opportunità sperimentali nel campo delle produzioni locali. L’impegno della Regione è quello di sostenere le filiere di qualità. Nel settore agroalimentare è possibile attingendo dalle disponibilità del Programma di sviluppo rurale che promuoverà il latte fresco partendo dal potenziamento della base produttiva zootecnica”.