ASCOLI PICENO – Torna in primo piano la vicenda legata alla rimozione dell’amianto nell’area ex Carbon. A lanciare un grido d’allarme sono i consiglieri del Partito Democratico Francesco Ameli e Valentina Bellini che, muniti di un corposo faldone di atti, hanno ricostruito le ultime tappe della vicenda. Sotto accusa c’è la pericolosa situazione dei materiali contenenti amianto presenti che non vengono rimossi per una serie di battaglie di carte bollate e perizie, con l’Amministrazione definita troppo immobile e distratta su questa vicenda delicatissima. Mostrando svariate lettere e documenti i due consiglieri Pd spiegano come l’Asur abbia più volte allertato il Comune sulla criticità della situazione, che non è più a rischio degenerazione in quanto già degenerata con la presenza di numerose fibre autodisperse ad alto livello cancerogeno. In particolare si mostra l’ordinanza numero 180 del sindaco alla Restart, notificata il 30 aprile di quest’anno, dove impone la messa in sicurezza del sito e la rimozione dell’amianto. A questo punto la Restart chiede al Comune di attuare una sospensione cosa che però non può avvenire, così la ditta ha fatto ricorso al Tar contro Comune, dirigenti, Provincia, Asur ed altri enti con udienza fissata per il 24 luglio. In più c’è sempre l’attesa del responso del sopralluogo dell’Asur di Pesaro, competente per la materia , al sito. Insomma una lunga serie di carte bollate mentre l’amianto continua ad essere presente.
” Noi siamo preoccupati per la salute dei cittadini – spiegano Ameli e Bellini – presenteremo un atto in Consiglio Comunale dove chiederemo al sindaco di impegnarsi per far si che le ordinanze vengano fatte rispettare ed, in più, di pubblicare tutti i documenti sul sito istituzionale. Noi siamo preoccupati perchè questo tema sembra non essere tra le priorità dell’Amministrazione, noi chiediamo a Castelli di fare delle scelte e nel caso noi saremmo pronti subito ad appoggiarlo, su questo tema la sciatteria non è ammissibile. L’attenzione dell’opinione pubblica deve rimanere alta su questa vicenda perchè si tratta della salute dei cittadini ed il sindaco, che ne è il primo responsabile, deve cercare di fare tutto quello che è nelle sue possibilità affinchè questo amianto venga rimosso e il sito messo in sicurezza”.