ANCONA – L’Osservartorio del Mercato del Lavoro stile il report annuale e traccia l’andamento del 2014. Puntare di più sulla qualità del lavoro, sulla buona occupazione, sull’introduzione di nuove figure professionali, sulla competenza, la ricerca e la professionalità e, quindi, di più sulla formazione mirata, alta e continua e soprattutto accompagnare e favorire le scelte di chi si sta indirizzando alle attività autonome. Sono queste alcune indicazioni di politiche attive del lavoro che l’assessore regionale al Lavoro Marco Luchetti ha proposto alla luce dei dati presentati oggi in Regione e contenuti nel Rapporto annuale dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro. Uno strumento di analisi statistica che fotografa la situazione del 2013 e il primo trimestre 2014, indispensabile per trarre scelte strategiche per il futuro.
Nel primo trimestre 2014, in base ai dati della rilevazione Istat, si interrompe il calo dell’occupazione regionale che aveva segnato variazioni negative per cinque trimestri consecutivi. Nel periodo gennaio-marzo il numero di occupati registra un incremento che, seppure di marginale entità (+0,1%), va in controtendenza alle dinamiche nazionali (-0,8%) e a quelle delle circoscrizioni del Nord Italia. La favorevole evoluzione riguarda solo il segmento degli autonomi (+3,4%), poiché i dipendenti risultano in diminuzione dell’1%. Osservando le componenti settoriali va notata la dinamica positiva dell’industria (+6,7%) e delle costruzioni (+14,4%).
“I giovani – spiega l’assessore – costituiscono un’emergenza anche nelle Marche e stanno mostrando una propensione al lavoro autonomo, hanno buone idee e si stanno impegnando. Seguendo anche la tendenza in aumento dei lavori autonomi, avvieremo progetti sempre più collegati tra Università e mondo del lavoro dando continuità ai dottorati di ricerca, per le start up di impresa, i temporary manager e il ricambio generazionale di impresa, continuando nella politica di incentivo alla creazione di impresa, all’istruzione tecnico professionale e alle esigenze di rinnovamento continuo del mercato. Con Garanzia Giovani, invece, ci stiamo già impegnando ad utilizzare al meglio le risorse in favore di quei giovani che hanno trovato più difficoltà a trovare un percorso di istruzione medio alta e che attualmente sono più disorientati nel mercato”.
Il protrarsi della crisi però non ha risparmiato i pesanti riflessi nella Regione Marche, a causa anche della peculiarità della sua struttura economica a forte vocazione manifatturiera e dalla diffusa presenza di piccole e micro imprese. Le principali indagini congiunturali mettono in evidenza, tuttavia, moderati segnali di recupero. Si osservano, infatti, marginali incrementi dell’attività produttiva nelle aziende più strutturate e segnali di recupero dell’attività commerciale anche nelle imprese di più piccola dimensione. Il tasso di disoccupazione sale dall’11,4% del primo trimestre 2013 all’attuale 11,7%, ma l’andamento delle assunzioni mostra un miglioramento rispetto ai precedenti trimestri. Nel complesso, infatti, il numero di nuovi contratti aumenta dello 0,7%, mentre se si considera solo il lavoro dipendente, le dinamiche hanno maggiore incisività, con un incremento tendenziale del 3,5%, pur considerando una consistente riduzione del tempo indeterminato (-15,1%), dovuta alla mancata trasformazione di contratti a termine. Pesante la percentuale di disoccupazione giovanile che nel 2013 ha registrato il 25,2% rispetto al 21,5% dello scorso anno. Spiragli di positività nel settore turistico e nell’export.
“Certo l’analisi dei dati – ha concluso Marco Luchetti – ci mostra un anno pesante e molto difficile, ma contiamo sull’inizio di una controtendenza che naturalmente dovrà consolidarsi per avere effetti incisivi sulla nostra economia, ma che lascia sperare in una ripresa reale se ci sarà l’impegno di ogni componente della comunità”. Nella provincia di Ascoli Piceno le dinamiche occupazionali registrando una crescita del 3,2%.