ASCOLI PICENO – Non nascondono tutta la loro amarezza Gianni Lovato, Giuliano Tosti e l’avvocato Maria Cristina Celani per gli ultimi sviluppi riguardanti la questione del centro sportivo Città di Ascoli. L’offerta presentata dalla società bianconera è stata infatti rifiutata da Medio Leasing costringendo così a dover far traslocare la prima squadra per gli allenamenti, visto anche ormai l’imminente inizio della stagione agonistica, ai campi dell’Ecoservice. Fino all’ultimo Lovato e la proprietà speravano in una soluzione favorevole della questione, visto che da parte loro c’era la massima volontà di poter gestire il centro vista sia la vicinanza sia la qualità delle strutture che con qualche lavoro sarebbero state eccellenti per lo scopo.
“Non crediamo che ci siano altre offerte – commenta l’azionista di minoranza Giuliano Tosti – se un istituto vuole vendere veramente un bene si comporta in maniera differente. Da parte nostra c’era la massima volontà e sempre noi abbiamo fatto passi in avanti verso Medio Leasing ma loro hanno ritenuto la nostra offerta inadatta. Già avevamo preventivato una spesa di 1.200.000 Euro per sistemare il Città di Ascoli, lavori che avrebbero ridato anche una boccata d’aria all’economia della città ma la Banca delle Marche ha perso un’opportunità per stare vicina al nostro territorio“.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Direttore Generale Gianni Lovato: ” L’isituto bancario ha mancato di sensibilità verso la più importante squadra di calcio delle Marche mentre ad altre si fanno ponti d’oro. Questa è una vicenda surreale, noi volevamo poter usufruire della struttura mentre ora la prima squadra andrà all’Ecoservice mentre ci sono più difficoltà per il settore giovanile. In futuro si potrà sempre ritornare a trattare con Medio Leasing ma in quel caso si dovrà tenere conto dei costi affrontati nel frattempo per gli allenamenti. Anche il presidente Bellini è rammaricato della cosa ma ha commentato dicendo che allora ne costruiremo uno più bello, anche se ripeto per noi il Città di Ascoli era la soluzione migliore”.