SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ha in calce la data del 19 giugno il documento che definisce le condizioni per la realizzazione del sito di stoccaggio gas nella zona Agraria a Porto d’Ascoli. Stando alle carte, insomma, la centrale si farà. Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e il Ministero di Beni e delle attività culturali e del Turismo hanno preso atto della documentazione fornita dalla società Gas Plus, dall’Amministrazione comunale e dall’associazione Ambiente e salute nel Piceno e hanno detto sì ad un progetto che ha smosso gli animi dell’intera regione.
Con l’atto ufficiale è stata decretata la compatibilità ambientale del progetto presentato dalla società Gas Plus consistente nella realizzazione di nuovi pozzi e metanodotti di collegamento. In Comune si pensa a un summit generale che coinvolga tutti gli attori interessati alla vicenda stoccaggio gas, dal sindaco Giovanni Gaspari agli assessore Paolo Canducci (all’Ambiente) e Luca Spadoni (alla Trasparenza) per valutare tutte le azioni da mettere in campo per evitare il sorgere della centrale. Nelle 17 pagine del decreto ministeriale sono, inoltre, segnalate tutte le prescrizioni, nonché l’iter burocratico, i pareri tecnici e politici. Cinque anni di tempo per la realizzazione della centrale di stoccaggio gas.
La notizia del via libera ministeriale ha mobilitato e indignato l’intera cittadinanza. Una decisione che non avrebbe tenuto conto della relazione Terre.it, del parere contrario di 16 comitati di quartiere, della Commissione comunale, dell’Amministrazione comunale e della Regione; pareri che, a questo punto, rappresenterebbero l’ago della bilancia. A nulla è servita la diffida di Ambiente e Salute nel Piceno e quella del Comune di San Benedetto del Tronto. Intanto l’associazione Ambiente e salute nel Piceno indice una riunione aperta per discutere le iniziative da prendere in merito a questa decisione ministeriale. L’appuntamento è lunedì 30 giugno alle ore 21.15 a Porto d’Ascoli in via dei Laureati 53.
