ASCOLI PICENO – Ultimo confronto pubblico per i magnifici otto. Anzi sette. Sì perché Guido Castelli chiude anticipatamente il dibattito con gli avversari non presentandosi all’appuntamento in Confartigianato per ragionare su piccole e medie imprese del territorio. Presenti tutti gli altri, nonostante i minuti ormai contati per la fine di questa campagna elettorale. Assente anche Ilaria Mascetti di Ascoli Rossa, sostituita però da Enzo Impiccini, suo portavoce. La presidente Nadia Beani ha fatto gli onori di casa in diretta radiofonica su Radio Ascoli e in streaming sul sito dell’associazione, sottoponendo ai presenti quattro domande su impresa, linee programmatiche e semplificazione.
Si comincia dai due punti salienti dei programmi elettorali di ciascuno. Pasquale Allevi del Movimento Autonomo Piceno ha sottolineato come il Map voglia dare un impulso positivo alla città di Ascoli e al territorio. “I due punti essenziali sono la ripresa del lavoro, anche attraverso il rifrazionamento e la riconversione dei capannoni industriali, e la rivisitazione del prg. Si deve ripartire da qui”. Valeriano Camela ha detto che la prima cosa che farei è esercitare al massimo il ruolo istituzionale, ripartendo dal Protocollo Tronto-Vibrata, “quindi la rivitalizzazione del centro storico, con una nuova gestione dei parcheggi”. Enzo Impiccini ha ricordato come Ascoli Rossa sia nata come “alternativa a tutte le altre liste, con un programma che sterza a 180 gradi le proposte per questa città”. La lista punta sul lavoro. Michela Girardi parte dalla mobilità pubblica e dal traffico. “Occorre recuperare la possibilità di pianificare la sosta e la mobilità nel centro storico. È una delle grandi incompiute del vecchio programma Castelli. Il lavoro è l’altro tema. Misure tampone con uno studio attento attraverso anche l’analisi delle partecipate”. Giancarlo Luciani Castiglia propone con il centro-sinistra il nuovo metodo della partecipazione e della trasparenza. “Il nodo principale sarà affrontare la questione del lavoro, abbiamo lanciato la creazione del fondo di garanzia per l’accesso al credito per piccole imprese e start-up. Occorre inoltre intercettare i fondi europei con un team di europrogettisti, rilanciare il turismo e il progetto ex carbon”. Davide Aliberti rilancia l’azzeramento dei costi della politica, così da creare “una cassa di solidarietà di quattro milioni di euro per chi è in difficiltà. Una quota sarebbe data alle imprese, in particolare quelle artigiane”. Infine il pentastellato Massimo Tamburri che sottolinea l’assenza di pianificazione nel territorio e la mancanza di una visione più ampia nella gestione della città”.
Secondo punto all’ordine del giorno, il progetto economico per rilanciare questa città. Progetti innovativi per Camela, con il rilancio del sistema delle attività produttive e del turismo, la creazione di un centro servizi e lo sviluppo del marketing territoriale. Una programmazione culturale ricca per Impiccini, con tanti piccoli eventi che portino interesse a livello nazionale, immaginando una contemporanea trasformazione della città in una grande isola pedonale. Girardi punta sulla cultura, Castiglia torna sulla difficoltà dei piccoli nell’accesso alla credito. “Altra mancanza è la progettualità”. Aliberti denuncia che lo “spezzettamento delle deleghe a cui abbiamo assistito ha portato a un deficit territoriale”. Tamburri mette al centro un’idea di turismo “che non è stata nemmeno mai pensata qui ad Ascoli. Si continua a vendere questa città come una Ritmo quando è una Maserati. Occorre inoltre creare un marchio piceno”. Anche per Allevi è essenziale il concetto di rete, soprattutto nel settore enogastronomico.
Terzo elemento la semplificazione burocratica. “Il comune può fare direttamente poco – ha esordito Impiccini – però possiamo cominciare a erodere questo sistema del patto di stabilità”. Da Girardi l’impegno a ridurre le imposte comunali sulle quali si può incidere. “importante la lotta all’abusivismo nel settore artigiano e la tasparenza negli appalti pubblici, senza dimenticare la questione Piceno Consid”. Per Castiglia va sciolta l’eccessiva burocraticizzazione di certi passaggi. “Il tema fiscale è importante, ma va analizzato il bilancio comunale”. Essenziale la programmazione per Aliberti e per Tamburri la burocrazia è “creata ad hoc da tutta questa politica per creare corruzioni e tangenti e un sistema che ha creato milioni di debiti”. Anche per Allevi “fare burocrazia è fare anche clientelismo” e Camela promette un avvicinamento alla categoria produttiva degli artigiani.
In chiusura l’appello al voto. Girardi mette al primo posto la qualità, che “deve essere la cifra di tutte le proposte programmatiche per questa città. Al centro anche il futuro dell’area Carbon e la vocazione universitaria di questa città che ha ancora tante potenzialità inespresse. Va invertita anche la debolezza dell’agroalimentare di Ascoli, all’Expo non ci sarà niente di questa città”. Per Castiglia “serve una politica per rilanciare il turismo, potenziando la vocazione culturale ascolana. Anche il sociale è un tema di estrema importanza. Lo affrontiamo con un piano regolatore sociale per mappare le associazioni e le esigenze, aiutato dal bilancio sociale”. Per Davide Aliberti “accanto alla qualità deve esserci la partecipazione. Il primo atto a cui si deve giungere è la convocazione di tutte le attività partecipative che producono. Il lavoro è la nostra priorità”. Tamburri chiosa pensando a misure per riattivare la partecipazione e la vita sociale nei quartieri. “La rete e la comunità sono essenziali, dobbiamo però ripartire dalla fiducia reciproca”. Allevi invoca “un cambio di generazione ripartendo dal territorio”, Camela promette un impegno importante sul sociale e sulla sanità e Impiccini avverte: “Conservare le vecchie liturgie è superato”.
Ora non resta che andare a votare.