ASCOLI PICENO – Un Castelli allibito di fronte alla decisione della Giunta regionale che, nel designare le manifestazioni clou delle province marchigiane utili a promuovere l’Expo 2015, ha escluso gli eventi ascolani preferendo Anghiò, il festival del pesce azzurro che si svolge a San Benedetto. “Il profondo pregiudizio antiascolano che pervade l’ente Regione continua ad allibirmi”, commenta il sindaco ascolano domandandosi se il “festival delle sardelle” potesse reggere il ruolo di manifestazione più prestigiosa della provincia.
La Regione, infatti, sembrerebbe essersi dimentica della recente mostra di Giuliano Giuliani, la storica Quintana e il successo di Fritto Misto che avrebbero di certo retto il passo al fianco degli eventi selezionati per le altre province. Nella rosa marchigiana, che godrà di un tesoretto complessivo da 648 mila euro, c’è il Rossini Opera Festival per Pesaro, la Cavalcato Endurance per Ancona, il Macerata Opera per Macerata, Tipicità per Fermo e Anghiò per il Piceno.
“Ascoli non è stata dimenticata, né penalizzata dalla Regione in vista dell’Expo 2015. Le cinque iniziative programmate in accompagnamento, per il periodo che va da ora al 30 aprile 2015, sono state discusse e concordate con l’ANCI Marche, in base a un’intesa che fa riferimento a precisi criteri posti dal Dipartimento della Coesione Territoriale che finanzierà la maggior parte della spesa”, a chiarirlo è il responsabile del Coordinamento della Regione Marche per l’Expo 2015, Raimondo Orsetti.
E mentre l’Enit, e soprattutto il suo direttore Babbi, sceglie Piazza del Popolo per promuovere l’Expo 2015 in tutto il mondo al fianco di Parigi, Londra e Hong Kong, “Gian Mario Spacca preferisce le sardine ad una delle più belle città del mondo”. La posizione di rilievo che ha assunto la piazza ascolana, però, è dettata da segnalazioni regionali. E Raimondo Orsetti spiega, infatti, come sia stata la Regione a segnalare Ascoli tra gli unici tre soggetti regionali che rappresenteranno le Marche, a suggerire Ascoli alla direzione artistica della mostra permanente che occuperà i tre piani del Padiglione Italia all’Expo di Milano da maggio a ottobre 2015, ma anche al MiSE per il catalogo realizzato sui luoghi significativi del Paese e – appunto – scelta dall’Enit previa intesa con le regioni.
La scelta delle manifestazioni, inoltre, ha risposto a dei criteri (bacino d’utenza, presenza di tipicità alimentari da valorizzare, possibilità di creare un’offerta che coniughi agroalimentare e cultura, presenza di stranieri) e la manifestazione sambenedettese coglie in pieno la valorizzazione di un prodotto locale coniugando gli aspetti economici e culturali della città. Nessuna scelta di convivenza politica, insomma. Nulla da togliere a Fritto Misto, esclusa solo perché antecedente ai tempi dell’Accordo di Programma Regione-Dipartimento Coesione Territoriale.
La città di Ascoli Piceno ed il suo territorio, conclude Orsetti, “non sono stati finora assolutamente penalizzati dalle scelte operate in ottica Expo, e qualora qualcuno lo si sentisse, c’è tanto spazio e moltissime opportunità ancora, che non riguardano solo le istituzioni pubbliche, ma il tessuto socio economico e culturale del luogo” rassicura Raimondo Orsetti.