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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Erano circa in 200 oggi nel piazzale del pronto soccorso del Madonna del Soccorso. L’assemblea sit-it, organizzata dalle sigle sindacali Cisl, Cgil, Fsi e Nursind, è stata la prova generale di quello che i sindacati organizzeranno se Palazzo Raffaello ad Ancona non prenderà sul serio la richiesta di un incontro; e domani si bissa alle porte dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. 

“Stiamo subendo una politica discriminatoria, le Marche non sono solo Pesaro e Ancona. – apre Giorgio Cipollini di Cisl – Non c’è sinergia e le spaccature non consentono di portare avanti una gestione ottimale. Chi è in grado di alzare la voce riesce a ottenere di più”. Dopo l’incontro negato lo scorso 29 aprile, i sindacati reclamano l’ascolto del governatore Spacca a fronte di una perdita di 200 posti di lavoro, in particolare di personale diretto all’assistenza. “Mentre nelle altre Aree Vaste vengono mantenuti tutti i servizi, Ascoli perde psichiatria e medicina infettiva e San Benedetto subisce l’accorpamento dei reparti di geriatria e ortopedia e depotenzia ortopedia, cardiologia e pediatria. Mentre riconvertivano tutte le Rsa, nelle altre Aree Vaste continuano ad esservi strutture ospedaliere da 50 posti”, protestano.

Questa mattina i sindacati hanno difeso i diritti sanitari del cittadino, sottolineando che questa, oltre a essere una battaglia per i posti di lavoro, è una battaglia per la differenza che fa un posto di lavoro in più in un reparto ospedaliero. “Continuiamo domani ad Ascoli e aspettiamo delle risposte concrete. – interviene Neroni, Cgil – Se non saremo ascoltati torneremo qui”. Chiesto, insomma, la convocazione ad Ancona per un vero confronto istituzionale; intanto il 15 maggio Spacca sarà a Castel di Lama per un incontro proprio sulla questione sanità.

Oltre alla rappresentanza sindacale, la partecipazione politica è stata carente. Tra i sindaci presenti c’era solo quello di Carassai, della politica sambenedettese hanno risposto alla manifestazione solo gli esponenti di Rifondazione Comunista e Movimento Cinque Stelle; assenti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, del Partito Democratico e del Popolo delle Libertà-Forza Italia, fatta esclusione di Gianluca Pompei (Pd) e Alessio Pagliacci (Forza Italia Giovani).