GROTTAMMARE – Dal primo maggio poteva essere rilasciato il permesso di costruire A.N.I.M.A., ma dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici sorge un alt comunicato dopo due anni dall’inizio del percorso di progettazione. È arrivato, infatti, negli uffici comunali un preavviso di diniego dalla Soprintendenza delle Marche.
“È sorprendente, soprattutto, che ciò avvenga dopo averla coinvolta attraverso i propri funzionari nel percorso di definizione degli aspetti urbanistici e di progettazione: la stessa Soprintendenza espresse parere favorevole all’accordo di programma che ha pianificato l’area ex Ruffini nella quale è compresa A.N.I.M.A.” si legge in una nota stampa. Ora, il Comune di Grottammare è chiamato a rispondere alle osservazioni della Soprintendenza. “Il Comune ha compiuto in questi anni tutti i passaggi necessari per la realizzazione del progetto nei tempi programmati. – aggiungono – Confidiamo che le energie profuse non vengano cancellate con provvedimenti che riteniamo non in linea con i pareri precedentemente espressi dalla stessa Soprintendenza. Una cosa è certa, perdere A.N.I.M.A. significherebbe azzoppare le potenzialità di Grottammare. In questi giorni, il nome della nostra città è risuonato nelle grandi città europee e internazionali, a Parigi, a New York e nelle più prestigiose riviste di architettura del mondo”.
Non si fanno attendere le perplessità della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, che reduce dall’inaugurazione della mostra dedicata ad A.N.I.M.A. al Centre Pompidou di Parigi. Tuttavia, proprio oggi, è stata ricevuta la comunicazione da parte della Soprintendenza per i beni paesaggistici delle Marche con la quale si preavverte che sarà negata l’autorizzazione ministeriale alla realizzazione. Al riguardo la Fondazione “esprime tutto il suo sconcerto perché l’intero percorso che ha portato alla progettazione è stato sempre condiviso con i burocrati competenti in numerosi incontri, anche assieme all’architetto Bernard Tschumi, in un arco temporale di circa un anno e la progettazione è stata anche modificata per tener conto delle considerazioni dei burocrati”, viene espresso in una nota stampa.
“Del resto A.N.I.M.A. si inserisce in un contesto di fabbricati e realizzazioni urbane rispetto alle quali non si possono che effettuare valutazioni ovvie ed evidenti. – si legge – Le procedure burocratiche cui in Italia si è legittimamente soggetti potrebbero comportare, in questo caso, l’impossibilità di realizzare A.N.I.M.A. con evidenti danni d’immagine anche per l’Italia stessa a livello internazionale e, quindi, la Fondazione intende tutelare il progetto in ogni modo anche e soprattutto per la rilevanza che esso riveste per la comunità e per l’economia locale”.