SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Asimprese torna a tuonare contro le sagre selvagge e lo fa alla vigilia dell’ennesima stagione piena di eventi che, più che esaltazioni delle tipicità, somigliano a momenti di facile ristorazione a cielo aperto. “Sarebbe semplice riuscire a filtrare le sagre degne di questo nome da quelle selvagge; – spiega Andre Goffredo, responsabile del settore ristorazione di Asimprese Marche – i parametri sono semplici e sono prevalentemente relativi ai prodotti utilizzati e alla durata dell’evento”.
Per Asimprese è tempo di battersi proprio per riportare il significato della sagra a quello originale: di valorizzazione del prodotto territoriale e vero evento convogliatore di turismo. “Per anni – prosegue Goffredo – la situazione ha subito un abbrutimento e si è assistiti a un esponenziale decadimento di tradizioni nel nome di guadagni facili per enti e associazioni che hanno improvvisato ristoranti a cielo aperto grazie ad una serie di strategie che hanno consentito, e continuano a consentire, di eludere regole e tassazioni”. Contestate soprattutto le feste che poco hanno a che fare con i territori di riferimento.
“Qualche comune – prosegue Goffredo – negli ultimi anni ha iniziato un percorso, meritevole, di ripristino della situazione. Nel Sud delle Marche, ad esempio, cito i comuni di San Benedetto, Grottammare e Acquaviva Picena. Ma tutto intorno c’è anarchia”. Contestate soprattutto le feste che poco hanno a che fare con i territori di riferimento.
Un’anarchia che, per Goffredo, deve essere spazzata via dalla Regione: “Asimprese chiama all’appello tutti i ristoratori delle Marche per dare vita ad una petizione da consegnare a Palazzo Raffaello che chiami la Regione a produrre un documento scritto che vieti la concessione della autorizzazioni per eventi di durata superiore ai tre giorni e che non siano riconducibili ad una tradizione enogastronomica davvero territoriale“. I presidenti provinciali di Asimprese, in questi giorni, stanno contattando a tale scopo tutti i ristoranti presenti sui loro territori di competenza per firmare il documento che, entro l’avvio dell’estate, sarà presentato all’assessorato di riferimento della Regione Marche.