ANCONA – Tutela dei marchi di qualità, accordi bilaterali e azioni promozionali sono le strade da percorrere secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Maura Malaspina. La produzione enologica, infatti, deve essere salvaguardata dai numerosi tentativi di agro-pirateria e dalle ripetute contraffazioni alimentari. Dal momento che il fenomeno riguarda soprattutto il Verdicchio, nello stand della Regione Marche è stata colta l’occasione per svelare i segreti della contraffazione dei grandi vini.
“Quando parliamo di agro-piraterie e contraffazione alimentare abbiamo ben presente di cosa si tratti e quale danno venga arrecato al vero made in Italy. – ha sottolineato l’assessore – I dati dell’export italiano, nel 2013, indicano che è stata superata quota 33,4 miliardi di euro. Il mercato del falso agroalimentare che utilizza marchi, simboli, bandiere, denominazioni evocative dell’Italia, si stima ne valga 60. Dobbiamo ricorrere alle normative europee, quando possiamo far valere la tutela sui marchi Doc e Docg. – prosegue l’assessore – Fuori dall’Unione, con accordi bilaterali e con azioni promozionali, facendo leva sulle distinzioni fra il Verdicchio e i falsi”.
A esporre il fenomeno di contraffazione su base scientifica, assieme all’Istituto marchigiano di tutela dei vini, il testimonial della Regione Neri Marcorè. È stata condotta un’analisi dei cosiddetti kit che realizzano i più noti vini italiani con composti chimici, “per smontare totalmente, grazie alla scienza, un fenomeno di agro-pirateria che penalizza il sistema Italia e, riguardo alle Marche, anche il Verdicchio“. Tutelare la qualità e sostenere l’internazionalizzazione sono le attività principali per mantenere alto l’export dei vini marchigiani; i risultati riscontrati sono merito della politica promozionale vincente legati agli investimenti (circa 12,5 milioni di euro) tra Organizzazione comune di mercato del vino e Piano di sviluppo rurale, ma anche di una riconosciuta qualità, ma anche della versatilità dell’offerta, sia in termini di varietà che di rapporto qualità prezzo.
Incriminato oggi al Vinitaly il kit canadese, acquistato un paio di mesi fa su Amazon da Imt a 41,35 dollari per una capacità produttiva simil Verdicchio promessa di 30 bottiglie da 0,75litri in 28 giorni. L’azienda, che scimmiotta il made in Italy in ogni lato del kit, è una ditta canadese che propone diversi kit di grandi vini Italiani. A tutto vantaggio di un mercato del falso che nel nostro agroalimentare vale quasi il doppio dell’originale: 60mld di euro contro 33,4.