SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Ci dà grande conforto l’interesse che vediamo risvegliarsi intorno al dialetto sambenedettese, come risulta tra l’altro dalla vivace partecipazione della nostra comunità all’iniziativa mediatica di Sei di San Benedetto se…“, con queste parole il Circolo dei Sambenedettesi, a nome di Benedetta Trevisani, dichiara a spada tratta la sua funzione di conservazione del dialetto e delle tradizioni popolari in collaborazione con la Ribalta Picena per la sua sopravvivenza.
“Vogliamo infatti che il dialetto ci rappresenti anche nel presente con la sua capacità di testimoniare una realtà linguistica particolarmente vivace ed espressiva dei valori popolari. – prosegue – È importante che rimanga vivo e attivo, se non come lingua d’uso, certo come bagaglio linguistico disponibile per condire ancor oggi di sapori e suoni caratterizzanti la nostra identità. A questo scopo abbiamo pubblicato molti libri con raccolte di proverbi, soprannomi, espressioni e manifestazioni tipiche della cultura popolare per come si è espressa attraverso l’oralità spontanea dei ceti umili, curandone anche la trasposizione letteraria dovuta alla sensibilità linguistica dei poeti dialettali classici e contemporanei”.
Non solo libri, ma anche manifestazioni di interesse socio-culturale e soprattutto gli incontri con le scuole per incuriosire e restituire ai giovani le loro radici. Nessuna nostalgia dei tempi passati, ma un vero e proprio impegno costitutivo, perché “ancorarsi alla lingua popolare, conoscerla e riconoscerla nelle sue contaminazioni con la lingua nazionale per quel naturale processo evolutivo che la riguarda come organismo vivente ci consente forse di vivere con maggiore consapevolezza e competenza quella dimensione plurilinguistica che il presente, nella sua vocazione globale, ci impone“.