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ASCOLI PICENO – Un “Distretto Culturale Evoluto del Piceno” che usi il “Design per la valorizzazione del Bello, Buono e Ben fatto”. E’ il progetto, approvato lo scorso 14 febbraio dalla Regione Marche, che mira a un salto di qualità determinante con il Cup capofila, la Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino e partner pubblici, privati e associazioni (azienda Agricola Pantaleone, Comuni di Grottammare e San Benedetto del Tronto, Consorzio Elabora, Elem srl, Food Gallery, F.lli Tempera srl, Idea Travel srl, Marchetink srl, Servizi Italia srl, TecnoMarche).

Il D3B – Distretto Culturale Evoluto – passa dunque attraverso attraverso tre coordinate che racchiudono l’intero scenario culturale piceno: il bello, il buono ed il ben fatto. Su queste parole d’ordine, veri patrimoni culturali, si sviluppano le varie progettualità: l’ambito artigianale e manifatturiero per il Ben fatto, la ricchezza storico-artistica-architettonica per il Bello, la risorsa enogastronomica ed agroalimentare per il Buono. L’approccio metodologico con cui il design esplica la sua funzione è il filo conduttore dell’intero progetto: conoscenza, funzionalità, valore estetico.

In termini operativi il progetto sarà avviato attraverso conferenze di start up con la partecipazione di ospiti “eterogenei” come imprenditori e filosofi, tecnici e artisti per la generazione di nuove idee intorno alle diversi declinazioni del ben fatto, del bello e del buono, seminari su esempi di buone prassi, casi di successo relativi alla valorizzazione dei valori culturali delle “3 B”, work shop intensivi – intersettoriali – per sviluppare nuovi concept di prodotti e servizi, con la partecipazione di designer affermati ed emergenti, ricercatori docenti dell’Università di Camerino, studenti, imprese, azioni di sviluppo dei concept e prototipazione dei nuovo prodotti e servizi relativi alle “3 B”, azioni di condivisione, divulgazione e comunicazione dei risultati (i nuovi prodotti e servizi)conseguiti nei tre ambiti tematici. La sintesi di queste azioni può essere contenuta in questa definizione: “il saper fare bene dei territori marchigiani tra tradizione ed innovazione”.