ASCOLI PICENO – Non solo gli operai, ma ora anche gli artigiani scendono in piazza. È stata indetta, infatti, per martedì 18 a Roma una manifestazione nazionale da parte della Rete Impresa Italia, alla quale sono attese circa 70.000 persone da tutto lo stivale. E non mancheranno neanche tutte le associazioni di categoria del Piceno, che in maniera unitaria hanno tutte aderito alla protesta. Quello che le imprese vogliono lanciare è un vero e proprio urlo di disperazione, ribadendo quanto sia urgente che vengano prese misure per resistere alle difficoltà e tornare rapidamente allo sviluppo. Per questo Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti scenderanno tutte assieme in piazza per chiedere che vengano attuate al più presto misure efficaci per venire incontro alle loro difficoltà.
Lo scenario descritto dalla Rete Impresa Italia è terrificante: sono circa quattro milioni le imprese, ovvero quasi tutto il sistema produttivo italiano, che sono ormai allo stremo. Le due urgenze primarie chieste sono che venga diminuita la pressione fiscale tagliando tasse definite inique come l’Irap che va a colpire gli strumenti di crescita. Poi c’è il problema della burocrazia, definito un vero e proprio calvario per chi vuole fare impresa, che è assolutamente da snellire. Ma non solo richieste anche proposte vengono fatte. Come quella di favorire la solidità patrimoniale dei Confidi e facilitare l’accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, oppure continuare con il processo di semplificazione basati sulla digitalizzazione per snellire i processi burocratici. L’anno messo alle spalle è stato il più difficile dal secondo dopoguerra e la provincia di Ascoli ne ha sofferto tantissimo. Nel 2013 nella nostra zona le imprese attive totali sono diminuite di 137 unità rispetto al 2012, con una diminuzione pari al 0,6% , aumento di cessazioni che ha portato inevitabilmente ad un aumento del saldo negative di imprese. Dati che fotografano tutta la criticità di una situazione che deve essere affrontata al più presto altrimenti gli scenari all’orizzonte saranno scurissimi.