ASCOLI PICENO – Più che una annata nera si è trattato di un vero e proprio incubo per il calcio nella nostra provincia. Per una volta l’Ascoli e la Sambenedettese sono risultate unite, ma non purtroppo dai successi in campo, bensì dalle vicissitudini societarie, che in entrambi i casi hanno portato al fallimento della società. Un anno che ha visto la squadra bianconera prima retrocedere dalla cadetteria in lega pro, e poi il triste epilogo dei giorni scorsi con il fallimento decretato dal tribunale, che ha posto fine a 115 anni di storia calcistica. Paradossale invece è stato il 2013 dei rossoblù: entusiasmante in campo, con la meritata e sofferta vittoria del campionato di serie d, sconfortante fuori dal rettangolo verde, con il duo Pignotti e Bartolomei che non è riuscito a luglio ad iscrivere la squadra, che così è passata dal ritorno nei professionisti allo sprofondare in eccellenza.
Un triste destino comune quindi, che vede come vittime i tifosi in primis, che si sono ritrovati nei bar a discutere poco di calcio giocato e molto dei problemi societari. Difficile fare di peggio nel 2014 anche se non mancano le nubi all’orizzonte. L’Ascoli Calcio al momento è tenuto in vita dall’amore dei suoi tifosi, che hanno già raccolto migliaia di euro per permettere alla squadra di terminare il campionato. L’altra partita invece si giocherà in tribunale, dove verrà messo all’asta il titolo aziendale che consentirebbe di mantenere la categoria, visto che non ci sono retrocessioni. Gli acquirenti sembrerebbero non mancare, ma il tempo stringe ed una eventuale lotta tra più cordate potrebbe indebolire la possibile nuova società. L’ideale sarebbe trovare un uomo forte che possa unire più forze imprenditoriali, creando così un gruppo solido che possa puntare a traguardi ambiziosi.
Forze fresche locali è anche quello che cerca il presidente della Samb Gianni Moneti. Con i rossoblù ormai proiettati a stravincere il campionato di eccellenza, già si pensa alla prossima stagione, quando si dovrà affrontare la ben più ostica serie d. Proprio in quest’ottica l’imprenditore laziale da mesi lancia appelli al mondo economico rivierasco, ma al momento con scarsi risultati. Anche qui senza nuovi soci sarà difficile poter puntare in alto. Restano poi da risolvere i nodi legati allo stadio e ai campi d’allenamento. La mazzata dell’ennesimo fallimento è dura da digerire per i tifosi rossoblù, ancor più pesante perché ha per colpevoli dirigenti sambenedettesi e arrivata dopo aver vinto un campionato all’ultima giornata, ma anche questa volta sapranno trovare la forza per rialzarsi e guardare avanti, come già sta accadendo non facendo mai mancare il proprio caloroso supporto alla squadra negli ultimi mesi di questo 2013, assolutamente da dimenticare.