SAN BENEDETTO DE TRONTO – In poco più di cinque ore il Consiglio comunale del 18 dicembre ha approvato tutti i punti all’ordine del giorno tra cui l’approvazione del Poru, il futuro del Consorzio turistico e la solidarietà al Magistrato Nino Di Matteo impegnato nella lotta contro la mafia.
In merito agli indirizzi amministrativi per il futuro della società consortile a responsabilità limitata Riviera delle palme di cui il Comune di San Benedetto del Tronto è socio di maggioranza relativa con il 41,67%, la consigliera Palma Del Zompo (Idv) ha presentato un emendamento in cui, vista la vacatio legis che non permette di stabilire con esattezza le sorti del Consorzio, si prevede la verifica sulla gestione e l’andamento dell’ente entro il 30 giugno 2014 nella competente Commissione consiliare. Secondo Gambini (M5S) per non incorrere in responsabilità legate ai debiti che la società consortile ha accumulato negli anni “è necessario mantenere in vita il Consorzio, magari in forma ridotta, per far sì che i debiti vengano onorati”. Piunti (Pdl) ha considerato un controsenso chiedere una proroga sull’esistenza di un consorzio che deve essere sciolto o alienato e ha chiesto comunque, qualunque siano le sorti della società, di tutelarne i dipendenti. Emili (Pd) ha chiesto maggiore chiarezza sulle politiche turistiche cittadine sottolineando che spesso l’Amministrazione ha investito ingenti risorse in missioni all’estero senza coinvolgere il Consorzio turistico e andando a ricoprire un ruolo, quello di promozione turistica, che compete alla Regione. “Se si pensa che il modo più efficace di fare promozione – ha dichiarato Emili – è quello di stare dietro alla Regione, allora il Consorzio ha una funzione residuale e non ha più ragione di esistere”. Pellei (Udc) ha chiesto chiarezza: “La società o si mantiene o si dismette. È inutile prorogare l’esistenza dell’Ente di alcuni mesi se non si è convinti della bontà del operato svolto nei 14 anni di vita“.
Nel suo intervento il consigliere Zocchi (Pd), ha spiegato le funzioni e la bontà delle tante iniziative messe in campo dalla società consortile anche sotto la sua presidenza. “Ci sono state iniziative che hanno fornito alla città notevole riflesso mediatico come le preselezioni di Miss Italia, l’organizzazione di mostre di respiro internazionale e di eventi sportivi, oltre agli innumerevoli servizi prestati con estrema professionalità dai dipendenti del consorzio. Quando ancora non se ne parlava – ha proseguito Zocchi – a San Benedetto sono stati attivati i primi punti wi fi e un circuito di webcam”. Nella replica il sindaco Giovanni Gaspari ha spiegato la necessità di presentare una delibera in cui si prevedono le due condizioni, ovvero procedere all’alienazione delle quote possedute o allo scioglimento della società medesima in assenza di certezze nelle norme nazionali. “È necessaria una riorganizzazione delle politiche turistiche – ha dichiarato Gaspari – a patto che vengano azzerati i costi della politica nominando nel Consiglio d’Amministrazione solo ed esclusivamente funzionari dipendenti delle pubbliche amministrazioni socie, così come fatto per Picenambiente e AMS. Oggi il costo dell’affitto della sede del Consorzio turistico è di 25 mila euro, il Cda costa 12 mila euro; divenendo proprietari dell’immobile e nominando dirigenti del Comune abbatteremo dei costi mantenendo in vita una struttura che cambierà, ma sarà necessaria per l’accoglienza turistica”.
Entro sei mesi sarà fornita una soluzione che non gravi sui cittadini, ma che diventi piuttosto un’opportunità per il territorio. In merito ai debiti, se sarà necessario, gli Enti soci dovranno ripianare il debito in base alla quota di partecipazione.